L’ha afferrata, bloccata e violentata in un vicolo: fermato il nigeriano che ha abusato di una 16enne
Fermata. Afferrata per un braccio. Bloccata e palpeggiata. Chissà come lei riesce a divincolarsi e a tentare la fuga. Ma lui la raggiunge in pochi istanti. E a quel punto la trascina in un vicolo. Un abuso cercato a tutti i costi. e compiuto nel più assoluto spregio di qualunque richiamo al rispetto e alla ragione. Lui è un immigrato nigeriano. Ha 36 anni e sulle spalle un’accusa terribile: quella di aver violentato una 16enne palermitana solo pochi giorni fa…
Seguita, immobilizzata e violentata da un 36enne nigeriano
Oggi, a pochi giorni dalla denuncia dell’orrore inferto a una ragazzina di appena 16 anni, la Polizia di Stato ha individuato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto l’autore della violenza sessuale avvenuta lo scorso 3 febbraio ai danni di una 16enne palermitana. Si tratta di un cittadino nigeriano di 36 anni senza fissa dimora. Lunedì mattina l’uomo ha avvicinato la vittima, seduta sui gradini di una chiesa in via Maqueda, a Palermo. Le si è sistemato accanto. Dopo qualche istante, però, l’ha bloccata per un braccio e l’ha palpeggiata. La ragazzina, in preda al terrore, è riuscita a divincolarsi e a fuggire. Ma il suo aggressore, salito in sella a una bici, l’ha inseguita. Raggiunta dopo pochi metri, e l’ha agguantata senza mollare la presa per un solo istante. Quindi, ha tentato di trascinarla in un vicolo.
La vittima, una ragazzina palermitana, ha solo 16 anni…
Le urla della 16enne hanno attirato l’attenzione dei clienti di un bar, che hanno messo in fuga il 36enne. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, non solo hanno confermato il racconto della ragazzina. Ma hanno anche permesso di identificare l’aggressore. Durante alcuni servizi di appostamento nei luoghi in cui si era consumata la violenza, i poliziotti hanno individuato un uomo a bordo di una bici dalle caratteristiche fisiche del tutto compatibili con la persona ricercata. In pochi attimi lo straniero è stato bloccato e condotto negli uffici del Commissariato. Una volta lì, gli agenti hanno identificato l’immigrato nigeriano e lo hanno riconosciuto quale autore della violenza. Dopo gli adempimenti di rito, è stato condotto in carcere.