Flop delle sardine a Scampia, in piazza giusto 4 gatti. Ma dal movimento nessuna autocritica…
Le sardine incassano il flop. Un boccone amaro da mandare giù. Ma tant’è: a Scampia c’erano davvero solo quattro gatti incuriositi dal menù propagandistico dei pesciolini rossi. Il movimento si depaupera a ogni nuova mossa. In principio fu l’assist a Bonaccini a mettere contro i vertici di Bologna e Modena. Pochi giorni fa, incauta fu la foto con Benetton: a cui si deve la scissione dell’ala romana. E adesso la simbolica piazza di Scampia rimasta semi-deserta. Le sardine annaspano. E rischiano di affondare. Pronto a prenderle all’amo, però, ci sarebbe Giuseppi…
Flop delle sardine a Scampia, poche decine in piazza
C’è maretta tra le sardine: i pesciolini rossi navigano in acque agitate. E il fallimento dell’inziativa organizzata ieri nel Napoletano lo dimostra una volta di più. Solo poche decine di persone si sono ritrovate per il flashmob, indetto inizialmente contro la manifestazione della Lega. Appena qualche irriducibile, ma poca gente. E come riferisce tra gli altri il sito de la Repubblica, «le Sardine, davanti alla stazione Piscinola-Scampia della Metropolitana Linea 1 di Napoli, ancora chiusa per l’incidente del 14 gennaio scorso, hanno raccolto poche decine di simpatizzanti. Qualche attivista del Comitato elettorale di Sandro Ruotolo, padre Alex Zanotelli, due operai con le casacchine della Whirlpool e gli ex trotzkisti de “La Comune”».
«Ci hanno percepito come un corpo estraneo»?
Poco distanti da loro, invece, un altro raduno, di un’altra sinistra. Quella animata dai comitati degli abitanti delle Vele, di Cantiere 167 e di altre formazioni rosse del quartiere. «Circa 150 persone, che poi sono partiti in corteo», spiega Il Giornale sul suo sito. Tempi duri per la sinistra in piazza insomma. Tanto che, proprio le sardine, provano a fare il punto. E mentre si leccano le ferite aperte, riflettono: «Dobbiamo valutare se ci hanno percepito come un corpo estraneo» (prova a trovare una giustificazione ai flop inanellati fin qui Antonella Cerciello).
«Una modalità di comunicazione sbagliata»?
«Qui la realtà è complessa». «Probabilmente abbiamo utilizzato una modalità di comunicazione sbagliata», tenta il mea culpa Bruno Martirani, uno dei promotori dell’evento di Scampia. Corpi estranei, comunicazione fallimentare, mah. Quel che è certo è che le piazze emiliane di qualche settimane fa, già oggi sono solo un lontano ricordo. Offuscato e minato dagli errori, dai fallimenti e dagli ammiccamenti, che hanno accompagnato le ultime iniziative…