Ecco tutti i senatori a vita che paghiamo anche dopo la morte: l’elenco della vergogna
È di qualche ora fa la notizia che gli eredi di Giulio Andreotti hanno presentato richiesta al senato per ricevere la liquidazione da Senatore a vita: trattasi di un milione di euro, il cosiddetto “assegno di fine mandato”, ossia il tfr dei parlamentari, calcolato su parametri molto simili a quelli dei “normali” lavoratori. Ma Andreotti non è l’unico a dover ricevere il “tesoretto”: tutti quanti i senatori a vita hanno ricevuto gli assegni di fine mandato dagli anni ‘50 ad oggi. 34 in tutto sono stati regolarmente erogati: 32 riscossi dai legittimi eredi e 2 incassati dalle associazioni di beneficenza, dopo la morte dei diretti interessati.
Il caso Cossiga – I 22 da senatore a vita di Andreotti non sono stati i più longevi: nella classifica generale viene battuto da Cesare Merzagora (28 anni) , Amintore Fanfani (27 anni) e Giovanni Leone (23 anni). Poi c’è il caso Cossiga, senatore a vita per 18 anni in carica, il cui assegni di fine mandato è stato l’unico inserito nel bilancio pubblico del Senato. Nel fondo di solidarietà per i senatori del 2010 è indicato il “pagamento agli eredi di persona deceduta” della cifra di 901.818,23 euro. E Cossiga fu l’unico senatore in carica deceduto nel 2010.
Gli altri nomi – Tra gli altri Senatori a vita deceduti nella storia repubblicana, tra gli altri, si rircordano Norberto Bobbio (20 anni di attività), Leo Valiani (19 anni), Giuseppe Saragat (17), Giovanni Gronchi(16 anni), Eugenio Montale (14 anni), Oscar Luigi Scalfaro (13 anni), Gianni Agnelli (12 anni) e Rita Levi Montalcini (11 anni). Tra i meno longevi, Arturo Toscanini (1 giorno solo, poi le dimissioni), Trilussa (20 giorni), Mario Luzi (4 mesi) e Vittorio Valletta (9 mesi).