La cimice asiatica mette in ginocchio l’agricoltura italiana. E l’Ue se ne infischia
Non solo il coronavirus. Un’altra minaccia arriva dall’Asia e colpisce, stavolta, la nostra agricoltura, con gravi ripercussioni sull’economia italiana. Si tratta della cimice asiatica, un insetto “killer dei raccolti”, che “sta mettendo in ginocchio decine di migliaia di aziende”. “Una vera emergenze”, sottolinea Coldiretti, denunciando l’assenza di “misure di sostegno comunitarie adeguate”. Indice puntato, dunque, contro “i ritardi nella prevenzione e nei controlli da parte dell’Unione europea”.
Oltre 48mila aziende messe in ginocchio
Secondo Coldiretti, la cimice asiatica ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende con un danno che supera i 740 milioni di euro. La cimice asiatica, che, al pari di altri insetti alieni che hanno colpito le nostre coltivazioni, rovina tutto quello che trova nelle zone dove si riproduce, ha colpito – spiega la Coldiretti – pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegio e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi.
Dalla cimice asiatica un danno che supera i 740 milioni
“Questo insetto alieno, favorito dai cambiamenti climatici, rappresenta ormai una vera emergenza per il nostro sistema produttivo. È capace – spiega l’associazione di agricoltori – di colpire oltre 300 specie coltivate e spontanee. La sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni particolarmente rilevanti nelle aree del Nord Italia”. Si parla di 180 milioni di danni per il Piemonte, oltre 160 per il Veneto, 32 milioni per la Lombardia, 270 per l’Emilia Romagna, 40 milioni per il Friuli, 40 per il Trentino Alto Adige e 16 milioni per la Liguria. “L’impatto è pesante anche sull’occupazione, con una perdita stimata – chiarisce ancora Coldiretti – di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019“.
Agricoltori in piazza contro l’Ue
Non sorprende, dunque, che gli agricoltori siano arrivati a migliaia da tutta Italia e in trattore per una protesta simbolica in occasione dell’apertura di Fieragricola a Verona, dove è attesa, tra gli altri, anche il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. La protesta chiede fermare “la strage senza precedenti” provocata dall’arrivo di specie aliene, in particolare della cimice asiatica – ma non solo quella – che rovinano i raccolti. “Il clima impazzito lo paghiamo noi”, “Greta non solo orsi polari, l’emergenza è nei campi”. E, ancora, “Europa svegliati nei campi è calamità”, “La cimice mangia i raccolti e noi le paghiamo il pranzo” recitano alcuni dei cartelli esposti dagli agricoltori.