L’odio delle sardine a Bibbiano: “Via da qui i fascisti che usano i bimbi”
Bibbiano si divide in due. Dopo il braccio di ferro per accaparrarsi la piazza su cui affaccia il comune finito al centro dell’inchiesta sugli affidi illeciti, nel paese in provincia di Reggio Emilia è andato in scena il testa-testa tra Lega e Sardine.
Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni hanno incontrato i cittadini per una delle ultime tappe della campagna elettorale in vista del voto di domenica. Un evento annunciato dalla destra come un incontro con le famiglie. Spariscono i simboli di partito. Sul palco un solo slogan “giù le mani dai bambini”.
Il leader della Lega abbraccia virtualmente le famiglie colpite dagli scandagli sugli affidi e, dopo una breve introduzione, lascia la scena. I veri protagonisti del palco sono mamme e papà. Le loro storie da brivido incantano la platea che, sebbene non nasconda di essere lì per sostenere il Capitano, sulle storie dei bambini di Bibbiano non ha dubbi “la difesa dei minori non ha colore politico”. “Se il compito dei politici è stare al fianco dei cittadini come potrebbero non farlo di fronte ad uno scandalo di questa portata?” Si chiedono i sostenitori della Borgonzoni. A cui il silenzio del Partito Democratico sull’inchiesta ha regalato una certezza: “domenica voteremo a destra, il Pd ci ha delusi.” Bibbiano e la piazza contesaPubblica sul tuo sito
A pochi metri dalla piazza del centrodestra, divisi soltanto dai cordoni della polizia di Stato, nella piazza che costeggia il teatro va in scena la contromanifestazione delle Sardine. Che, ancora una volta, mettono al centro degli slogan, lanciati dal foodtrack colorato, Matteo Salvini e si uniscono al grido di “Bibbiano non si lega”. I pesciolini capitanati da Mattia Santori fanno da megafono al ritornello della sinistra. “Non accettiamo che la politica si permetta di strumentalizzare fatti così gravi per accaparrarsi voti”. Tra i pesci di cartone colorati non mancano gli striscioni che puntano il dito contro il nemico. “Via i fascisti da Bibbiano”. “Questa è la terra dei fratelli cervi non dei fascisti”. Tra la folla si distribuisce la costituzione e dal palco la polemica celata risponde ancora una volta all’appello. “Ci hanno chiesto di parlare di Bibbiano. – esordisce uno degli esponenti. -Se proprio dobbiamo farlo, facciamolo. Bibbiano è questo: un paese di persone oneste, stanche di sentirsi usate da una politica becera che utilizza i fatti di cronaca per fare propaganda.”
“Siamo 5mila” esulta Santori. A colpo d’occhio non sembrerebbe. Ma a numeri le piazze se la giocano. Questa volta sì, la politica ha “mosso i corpi” come speravano gli studenti. Ma sia da una parte che dall’altra.
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