Soros tifa per le Sardine: “Destinate a vincere”
Il finanziere liberal George Soros, fondatore dell’Open Society Foundations, appoggia il movimento delle Sardine.
Queste ultime, secondo il magnate 89enne, sono destinate a trionfare contro il nazionalismo del leader leghista Matteo Salvini. “In Italia – ha dichiarato Soros nella consueta cena a margine dei lavori del World Economic Forum a Davos, come riporta l’agenzia Agi – le sardine sono più degli squali e sono destinate a vincere”. L’anziano finanziere, promotore della “società aperta”, è giunto a questa conclusione quando ha saputo “di questo movimento spontaneo di giovani che si sono rivoltati contro Matteo Salvini” definito da George Soros “un potenziale ditattore italiano”. Questo, ha poi aggiunto, “mi porta a concludere che oggi i giovani possono aver trovato un modo di confrontarsi con la dittatura nazionalista”.
Forse al magnate, che deve la sua fortuna a una lunga serie di spericolate speculazioni finanziarie portate a termine in tutto il mondo, da sempre molto attento alla politica italiana e a ciò che accade nel nostro Paese, sfugge il fatto che le Sardine sono nate quando Matteo Salvini era già all’opposizione, peraltro dopo che lo stesso leader leghista ha fatto cadere il governo “giallo-verde” lo scorso agosto in polemica con il Movimento cinque stelle. Comportamento curioso per un “potenziale dittatore”. Ma tant’è.
Soros contro Donald Trump e la Cina
Durante la cena annuale a margine del World Economic Forum di Davos, dove ogni anno si riuniscono ogni anno le élite globali, Soros non ha parlato solo di Sardine e di Matteo Salvini ma si è scagliato contro il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e contro la Cina, come riporta la Cnbc. Secondo il finanziere, sponsor e finanziatore del Partito democratico americano, il presidente cinese Xi Jinping “sta cercando di sfruttare le debolezze di Trump” e cerca di usare “l’intelligenza artificiale per avere il controllo totale della sua gente”. Secondo il fondatore dell’Open Society Foundations, Donald Trump “è un truffatore e un narcisista, uno che vuole che il mondo ruoti attorno a lui”.
Ha poi aggiunto: “Quando la sua fantasia di diventare presidente è diventata realtà, questo ha trasformato il suo narcisismo in una malattia maligna”. E sul processo di impeachment: “Al Senato sembra essere una formalità” ha sottolineato, osservando che i repubblicani sembrano essere compatti nel sostenere il Presidente Donald Trump e difficilmente voteranno per rimuoverlo dalla carica.
Il finanziere in campo contro Trump
Soros, che nel 2016 aveva investito diversi milioni di dollari a sostegno di Hillary Clinton, è sceso nuovamente in campo a favore del Partito democratico americano e ha fondato un super Pac, chiamato Democracy Pac, che fungerà da “hub” per le sue spese elettorali in vista del 2020. Negli Stati Uniti il Pac – acronimo di Political action committee – è un comitato che raccoglie fondi per effettuare donazioni a sostegno dei candidati alle elezioni. I Pac più importanti sono quelli creati per sostenere il candidato presidente degli Stati Uniti. Soros ha investito 5,1 milioni di dollari nel nel Democracy Pac, secondo i documenti depositati presso la Commissione elettorale federale, ed è la megadonazione più significativa fatta fino ad oggi. Per il finanziere, le elezioni presidenziali del 2020 sono fondamentali e determineranno “il destino del mondo”.
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