Orlando li “disarma”, 170 vigili costretti a far nulla
A Palermo la polizia municipale alza bandiera bianca: impossibile andare avanti così. La quinta città d’Italia soffre di molteplici problemi, principalmente per la carenza dei servizi.
I caschi bianchi sono costretti a sobbarcarsi i lavori più svariati, che vanno dal traffico all’abusivismo edilizio, dal controllo del conferimento dei rifiuti alla zona a traffico limitato. Senza dimenticare i compiti storici che spettano alla municipale. Per esempio, la viabilità cittadina tra doppie file e la reinterpretazione tutta palermitana del codice della strada, dal controllo dei mercatini alla lotta ai parcheggiatori abusivi, dalla movida ai servizi cimiteriali. A questo si aggiungono anche il presidio delle strade e la relativa chiusura di intere zone in caso di eventi culturali-sportivi, cantieri di lavoro e incidenti stradali. Insomma un territorio troppo vasto da controllare e un organico ridotto all’osso. Tanto che adesso i 170 vigili che lo scorso settembre sono stati stabilizzati sono costretti a stare in ufficio. Non possono uscire perché non è stato rinnovato il decreto che li autorizza a portare la pistola. Un cortocircuito comunicativo tra l’amministrazione comunale e la prefettura di Palermo. Una situazione che ha interessato decine di vigili urbani, che hanno deciso di consegnare la pistola per non incorrere in altri guai. I vigili interessati fanno parte del bacino di agenti che sono stati stabilizzati e ai quali non è stato rinnovato il decreto prefettizio scaduto lo scorso 31 dicembre e necessario per possedere le armi. Pronta la replica del comando dei vigili urbani che ha rassicurato sulla “necessaria interlocuzione con la Prefettura per il rinnovo del Decreto di autorizzazione al porto d’armi per gli agenti di Polizia Municipale – ha detto in una nota il Comandante Vincenzo Messina -. È stato già fatto presente che, pur in presenza di un formale rinnovo contrattuale che ne ha modificato alcuni aspetti giuridici, ciò non ha in alcun modo inciso sui profili e compiti degli agenti. Non vi è quindi motivo di fomentare inutili allarmismi né invitare i dipendenti a comportamenti di cui non è certa la legittimità”.
Nonostante la smentita, resta il fatto che la carenza di organico costringe la polizia municipale a non poter pianificare il lavoro ma solo a tamponare le emergenze giornaliere. Per esempio la Ztl di tutto il centro storico ha solo 5 varchi videosorvegliati e almeno altri dieci ingressi non monitorati. Ergo, ci sono molteplici possibilità per entrare nella Ztl senza incorrere nella sanzione amministrativa. Gli automobilisti più furbi sanno dove entrare con la propria auto e come uscire senza essere visti dalle telecamere, ma per la polizia municipale è impossibile controllare anche il vastissimo perimetro della zona a traffico limitato. Ieri il cantiere di via dei Candelai si è autogestito perché non c’erano abbastanza vigili per monitorare la zona. Il cantiere aperto in una strada che sbuca proprio sulla centralissima via Maqueda durerà 70 giorni. Poco più di due mesi necessari per i lavori di riqualificazione della pavimentazione stradale. Una rivoluzione del traffico che cambierà il traffico di tutta l’area. La Polizia municipale fa il possibile e nonostante la carenza di organico e i pensionamenti cerca di restare al passo con le risorse disponibili. Per un servizio adatto alla città, servirebbero subito altre 650 unità che potrebbero integrare l’organico attuale. Ad oggi dovrebbero essere su strada almeno 20 pattuglie, in campo ne scendono appena otto. Troppo poco per fronteggiare una città che non conosce le regole.
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