Le sardine hanno paura: “Se Bonaccini perde la colpa è degli altri”
Il grande giorno si avvicina. Tra meno di 10 giorni gli abitanti dell’Emilia-Romagna saranno chiamati a scegliere il nuovo governatore. Tra manifestazioni dei partiti e quelle delle sardine la tensione cresce.
Fino allo scorso anno non vi erano dubbi sul vincitore della partita elettorale. Ma il tempo è passato e le cose sono cambiate. E in modo clamoroso e dirompente. La Lega, infatti, alle Europee del 2019 è divenuto il primo partito della Regione. Un evento storico. L’Emilia-Romagna è la roccaforte rossa per eccellenza. Qui a governare c’è stata sempre la sinistra.
Una vittoria del centro-destra a trazione Salvini, il pericoloso “fascista-razzista-xenofobo” Salvini, avrebbe un effetto dirompente per il mondo progressista e per il governo Conte. In pratica sarebbe la fine di un’epoca.
La sinistra, nelle sue più varie forme, teme la possibilità di una sconfitta. Basta sentire le parole di Mattia Santori, leader delle cosiddette sardine, per avere il polso della situazione. “Se succede, non saranno le Sardine ad aver perso, avremo perso tutti. Almeno finché non saremo una struttura, noi andremo avanti”, ha detto il giovane nel corso di una conferenza stampa tenuta a Bologna al piano superiore del centro socioculturale Costa, nella zona Lame che oggi fa parte del quartiere Navile. Per lui e i suoi compagni di battaglie sarebbe uno smacco perché proprio in questa Regione le sardine sono nate e sono cresciute. Ma la vittoria non è sicura, nonostante le manifestazione di protesta contro il cattivo Matteo Salvini.
Ma in caso di sconfitta di Bonaccini, il ridimensionamento per le sardine sarà inevitabile. Ma Santori guarda oltre. ”Non avremmo comunque nulla da recriminare. Ce l’abbiamo messa tutta. E abbiamo ribaltato un paradigma fatto di parole che incitano all’odio e alla divisione. Poi, le elezioni sono un’altra cosa. Se dovesse andare male, la sconfitta si sarebbe consumata prima del nostro arrivo”.
In pratica ha messo le mani avanti. Se le elezioni andranno bene sarà anche, o soprattutto, merito loro. Se andranno male allora la colpa sarà degli altri. Di sicuro se si vuole misurare la forza delle sardine, scegliere il voto in una Regione rossa non è un test particolarmente attendibile. La sinistra che vince in Emilia-Romagna è stata sempre una consuetudine. “Certo che ci piacerebbe avere un effetto concreto su queste elezioni. Ma noi siamo un esperimento. La notte del 26 gennaio capiremo anche che affetto ha avuto”.
In attesa del responso delle urne c’è da finire preparare il concerto-politico in vista delle elezioni che si terrà domenica in piazza VIII agosto a Bologna. Per organizzarlo, le sardine hanno fatto una colletta riuscendo a raccogliere quasi 71.000 euro da 3.028 donatori. Sul palco ci saranno tra gli altri gli Afterhours, i Subsonica, i Marrakash, e anche la Bandabardo che fu colonna sonora della sinistra universitaria di qualche anno fa.
Santori sottolinea che “la prima fase è stata il debutto. La seconda si chiude il 26 gennaio, quando comunque vada ci leveremo Matteo Salvini dalle scatole, e dopo una fase di riflessione ne apriremo una terza, il prossimo 8 marzo con un fine settimana di convivenza, un summit nazionale in un luogo ancora da decidere”. La voglia di continuare ad impegnarsi nel mondo della politica è tanto. Ma al momento non è stata una precisa identità al movimento.
Santori ammette che alcune proposte sono appena abbozzate. Tra queste, il Daspo dei social network ”per chi costituisce un pericolo e semina odio in rete” e una identificazione dei profili fatta tramite codice fiscale. In sostanza una schedatura. Poi bisognerà capire chi sarà chiamato a giudicare se un pensiero deve essere considerato offensivo oppure no e se ci saranno due pesi e due misure perché le vittime dell’odio si trovano tanto a sinistra quanto a destra. Il tanto citato Salvini oggi, o Berlusconi ieri ne sono testimoni.
Santori parla anche del ”populismo digitale e della democrazia digitale, la manipolazione delle informazioni sui social network, la violenza digitale”. Ci sarà un organo per stabilire quali notizie siano vere o false?
Le sardine fanno sapere che ”al nostro interno ci sono tre opzioni. Mai con la politica, sì alla politica ma con una iniziativa solo nostra, oppure sì alla politica, andando a vedere le carte del Pd, senza pregiudizi”. Ma c’è l’ostacolo del voto delle Regionali. La possibile sconfitta di Bonaccini potrebbe essere una mazzata anche per loro. L’Emilia-Romagna è una Regione rossa. ma nulla dura per sempre.
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