Sanremo, il rapper Junior Cally: “Salvini? Mojito e video su Tik Tok”
“No grazie”. Si chiama così la canzone anti populismo che Junior Cally ha presentato per partecipare alla settantesima edizione del Festival di Sanremo.
Il (t)rapper romano sarà in gara e canterà così contro Matteo Salvini. “La politica ormai sta su internet e i populisti sono quelli che vorrebbero risolvere i grandi problemi con i video su Tik Tok e le soluzioni buttate lì. Le soluzioni si cercano studiando. In un passaggio parlo di razzismo e mojito e di qualcuno che da sconfitto ricrea un partito presentando cose vecchie sotto una nuova veste”, l’affondo del 28enne capitolino, all’anagrafe Antonio Signore.
L’artista classe 1991, infatti, intervistato dal Corriere della Sera in vista della sua partecipazione alla kermesse nella città dei fiori, non si è tirato indietro dall’attaccare il segretario della Lega. Ma non solo. Nel mirino, infatti, c’è anche l’altro Matteo, il fondatore e leader di Italia Viva. Questo, infatti, un altro estratto della sua chiacchierata col Corsera su Renzi: “La politica ormai è attenzione ai social e voglia di apparire, assecondo i meme con le rime”.
Dunque, a proposito del Movimento 5 Stelle e quello delle Sardine di Mattia Santori and Co. dice: “Non mi rappresenta nessuno ma non trovo giusto dire ‘non me ne frega nulla della politica’. Delle Sardine però apprezzo che ci siano giovani che tornano in piazza per dire la loro…”.
Parole, insomma, di delusione verso la politica, sicuramente dure all’indirizzo del capo politico del Carroccio, mentre sono più tenue quelle per i pesciolini del movimento ittico di piazza.
Chi è Junior Cally
Antonio Signore è nato a Roma nel 1991 e nella Città Eterna ha studiato ed è cresciuto. Il suo esordio sulla scena discografica nostrana è arrivto con la partecipazione a un concorso dell’etichetta Honiro Label, la stessa che segue Gemitaiz, Briga e Ultimo. Era olito vestire una maschera antigas quando andava “in scena”, poi la decisione di levarsela: “Mi precludeva aspetti della vita reale più di quanto accada con la fama. Una volta mi è arrivato un messaggio su Instagram con la mia foto: ‘o vieni a conoscermi o svelo la tua identità a tutti’. Se non l’avessi tolta sarei rimasto in trappola. E se l’avessi tolta più avanti sarebbe sembrato un tentativo disperato di rilanciare la carriera. E poi in un momento di profili fake e cyberbullismo mi sembra un bel messaggio presentarsi con la propria identità”.
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