Bibbiano, concluse le indagini. Le imputazioni salgono da 102 a 108. E meno male che era solo un raffreddore
Concluse le attività di indagine nell’ambito dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’. E arriva così un avviso di conclusione indagini a tutti i 26 indagati da parte dei Carabinieri del Comando di Reggio Emilia.
I capi di imputazione salgono da 102 a 108. Un dato che impressiona e che conferma dunque che l’inchiesta su Bibbiano era tutt’altro che un raffreddore. Nello stesso giorno però la Cassazione ha reso note le motivazioni dell’annullamento delle misure cautelari contro il sindaco del Pd Andrea Carletti. La Cassazione sostiene che non c’erano elementi per imporre gli arresti domiciliari. Il Pd, con tutto il fronte che vuole minimizzare Bibbiano, ha sbandierato queste valutazioni della Cassazione per dire che sull’inchiesta c’è stata strumentalizzazione. Ma va ribadito ancora una volta che per i pm il sindaco Carletti era consapevole che i servizi fossero affidati senza procedura. E che lo stesso ha utilizzato la sua influenza per accreditare la struttura Hansel e Gretel. Cioè la onlus su cui gravano accuse pesanti, che coinvolgono il direttore scientifico Claudio Foti.
La posizione del sindaco di Bibbiano
Il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti è tra i destinatari dell’avviso di chiusura delle indagini. Qui i pm scrivono che Carletti “contribuiva, sfruttando la propria qualifica, nell’accreditare e quindi rendere possibile lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della Onlus Hansel e Gratel” all’interno “dei locali della struttura pubblica della Cura, della cui istituzione si era personalmente occupato e assunto la paternità in diverse occasioni pubbliche, al fine dello svolgimento, a titolo oneroso ed in assenza di qualunque titolo, della attività di piscoterapia con minori in carico ai Servizi Sociali”. Sempre secondo l’accusa, il primo cittadino “sosteneva, altresì, nella permanenza di tali illecite condizioni, la attività e l’ampliamento delle attribuzioni a favore del centro studi Hansel e Gretel anche attraverso pubblici convegni organizzati a Bibbiano di cui si rendeva egli stesso relatore e ai quali venivano invitati a partecipare (retribuiti)” due degli indagati.
Le reazioni politiche
Il capogruppo della Lega, capolista a Modena del Carroccio, Stefano Bargi, commenta: “Non c’è che dire: a quanto pare ‘Bibbiano’ non sarebbe stato solo ‘un piccolo raffreddore’ come lo aveva definito Giuliano Limonta, presidente della Commissione tecnica regionale sui minori voluta dal governatore dell’Emilia, Bonaccini, dopo i gravissimi fatti emersi dalle pratiche degli affidi dei minori in Val d’Enza”.
I pacchi dono mai dati ai bambini
Non solo. Dagli avvisi di conclusione delle indagini emergono anche altri particolari. Come quei pacchi con regali per bambini allontanati dalle famiglie mai consegnati dagli operatori. In un passaggio si riporta una messaggistica whatsapp rinvenuta sui telefoni in sequestro. “Avviso tutti i colleghi – si legge nell’avviso della procura di Reggio Emilia – che i pacchi con regali per bambini allontanati dalle famiglie continuano ad aumentare sempre più e siccome non vengono consegnati per diversi motivi anche nella maggior parte dei casi perché è meglio non farli avere ai bambini direi che la regola per il 2019 è quella che per salvare capre e cavoli diciamo ai genitori che il servizio non accetta alcun pacco da consegnare ai propri figli a meno che non lo facciano loro durante gli incontri protetti dove ci sono. Siete d’accordo?”.
La deputata emiliana di Forza Italia Benedetta Fiorini accusa: “La sinistra ha cercato di derubricare a vicenda locale e poco importante una inchiesta, quella ‘Angeli e Demoni’ sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza, che è invece una pagina nerissima non solo per la nostra comunità regionale ma per tutto il Paese. Ne siamo convinti oggi più che mai a chiusura delle indagini con la Procura di Reggio Emilia che non solo conferma l’impianto accusatorio ma lo ritiene rafforzato”.