FdI: “Sanità del Lazio in tilt, ma la giunta Zingaretti pensa alle sigarette elettroniche”
“L’altroieri il mio collega Aurigemma ha denunciato lo stato di carenza dei posti letto nei pronto soccorso della Regione Lazio. Ci sono oltre seicento malati in attesa di una sistemazione. Ieri l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ci ha informato di aver (giustamente) vietato l’uso delle sigarette elettroniche in tutte le strutture sanitarie del territorio. È evidente che le priorità della giunta Zingaretti sono altre rispette alle nostre”. È quanto afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo.
La denuncia della pagina Fb 7 Colli
Dal canto suo, come ricorda la pagina Fb di informazione 7Colli, Aurigemma attacca ancora: “Nel silenzio assordante del presidente Zingaretti, sempre piu impegnato nelle dinamiche nazionale, proseguono i pesanti disagi della sanità laziale con cui sono costretti a convivere i cittadini. Ieri alle ore 13 erano 571 gli utenti in attesa di un posto letto nei pronto soccorso della nostra Regione. Ma il governatore continua a non fornire alcun tipo di risposta su tale situazione e su queste problematiche. Manca la benché minima programmazione e la nostra sanita è al collasso”.
Sanità, le note di Colosimo e Aurigemma
La decisione di inizio anno della Regione Lazio di estendere il divieto di fumo alle sigarette elettroniche allertando le ASL, le Aziende Ospedaliere e tutte le strutture accreditate affinché tale divieto venga attivato repentinamente ha destato critiche su tutti fronti. Infatti, con i tanti i problemi che la Regione Lazio si trova a fronteggiare le sigarette elettroniche dovrebbero essere sicuramente l’ultimo dei pensieri.
E che le priorità siano ben altre, emerge da dati ufficiali. Non da dichiarazioni di esponenti politici. Il Monitoraggio di Cittadinanzattiva sui Pronto Soccorso nel Lazio porta dati inoppugnabili. Si può attendere in media più di 141 minuti per un codice bianco, più di 88 minuti per un codice verde e 51 minuti per il codice giallo. Nel Lazio il funzionamento della rete tra i servizi di emergenza-urgenza ed i servizi territoriali è considerato insufficiente dagli stessi responsabili e dai primari dei Dipartimenti.