“Niente reddito di cittadinanza”. E lo straniero devasta l’ufficio
Quando gli è stato detto che il RdC ancora non era arrivato ha perso il controllo ed ha sfasciato l’ufficio postale.
È successo oggi, martedì 7 gennaio, verso le 13:30 a Piove di Sacco, piccolo centro in provincia di Padova. Un uomo di origini marocchine di 39 anni ha perso il controllo alle poste perché il sussidio di cui fruiva non era ancora arrivato.
Secondo la ricostruzione di quanto accaduto l’uomo si è recato all’ufficio per ritirare i soldi del reddito di cittadinanza dove in dipendete addetto allo sportello gli ha comunicato, però, che il sussidio non era ancora stato accreditato e che avrebbe dovuto aspettare qualche giorno prima di poterli ritirare. A quel punto il 39enne ha perso la pazienza iniziando a inveire contro i presenti finendo col prendere a calci e pugni le vetrate, i pc e i totem elettronici che servono a prendere il biglietto, oltre a rovinare alcuni arredi dell’ufficio postale.
Il tutto è successo sotto gli occhi attoniti e spaventati degli altri utenti in fila agli sportelli. Immediatamente i dipendenti e il direttore hanno allertato le forze dell’ordine che sono prontamente intervenute riuscendo a bloccare l’uomo il quale, però, era già stato in grado di provocare ingenti danni alla sede delle poste di via Zabarella. Poco dopo il 39enne è stato identificato essendo un senza fissa dimora già noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
Non gli danno il reddito di cittadinanza: marocchino devasta ufficio postalePubblica sul tuo sito
Si tratta di un nuovo caso che farà parlare. Pochi giorni fa un uomo di 28 anni, italiano, che riceveva il RdC, ha aggredito i carabinieri a Garbagnate (comune del Nord Milano) e in seguito alla direttissima è stata decisa la sospensione del sussidio. Il 31 dicembre scorso, invece, cinque persone (4 uomini ed 1 donna di età compresa tra i 20 e i 58 anni), tutti residenti a Taranto e con precedenti penali, erano stati denunciati dai carabinieri poiché non avevano dichiarato, nella domanda per l’ottenimento del reddito di cittadinanza, di essere sottoposti agli arresti domiciliari (che impedisce l’accoglimento della domanda stessa). Prima della denuncia le persone avevano già beneficiato del bonus, percependo indebitamentesomme comprese tra i 1000 e i 3500 euro ciascuno. Oltre alla denuncia per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche i cinque saranno anche segnalati all’Inps per la sospensione dell’erogazione del beneficio.
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