Times incorona la Meloni “È tra i 20 nomi del futuro”
È l’unica italiana nella lista dei venti volti che secondo il Times «potrebbero dare forma al mondo nel 2020». Giorgia Meloni è stata inserita dal quotidiano londinese tra i personaggi che, nell’ambito della loro professione, potrebbero «plasmare il mondo»” nell’anno appena iniziato.
Prova ne sia il tormentone musicale nato sulle parole di un comizio di piazza della leader di Fratelli d’Italia, e divenuto virale: «Quando una traccia musicale dance di uno dei discorsi di Giorgia Meloni è diventata virale in novembre, è nata una stella – scrive il Times – Il Dj dietro la traccia, in cui Meloni grida ripetutamente sono Giorgia, sono una donna, sono una mamma, sono cristiana, pensava ad un’ironica stoccata al suo marchio di politica identitaria di estrema destra, ma l’ironia si è persa nella crescente legione dei fan di lei che ne hanno fatto un inno. Ora il Partito Fratelli d’Italia di Meloni è al 10% nei sondaggi rispetto al 4,4% delle elezioni del 2018 e ruba voti alla Lega di Matteo Salvini. Malgrado il suo status di stella nascente, Meloni è stata ministro con Silvio Berlusconi nel 2008 e ciò fa di lei una abile veterana».
E la leader commenta così: «Il Times mi inserisce tra le 20 persone che potrebbero cambiare il mondo nel 2020. A me basta dare il meglio per cambiare l’Italia: magari dandole un governo che stia a testa alta in Europa e nel mondo e che le restituisca dignità e visione di pensare in grande!». Esulta invece il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida: «È l’ennesima dimostrazione della solidità del suo progetto, volto alla ricostruzione di un’area conservatrice e sovranista realmente autorevole e credibile, capace di rappresentare l’unica vera alternativa alle sinistre e ai populismi italiani. Finalmente anche sul piano internazionale si sta comprendendo la serietà e la coerenza del nostro percorso». La Meloni, spiega il politologo statunitense Edward Luttwak, «rappresenta una politica identitaria, in un’Europa dove la stragrande maggioranza dei cittadini vogliono mantenere la propria identità e cultura rispetto all’internazionalizzazione che va di moda tra le élite».
Tra i diciannove in compagnia di Meloni ci sono Valerie Pécresse, esponente del centrodestra francese che potrebbe sfidare il presidente Macron alle prossime presidenziali. Ma c’è anche l’erede al trono di Spagna, la principessa Leonor, che a 14 anni ha incantato gli spagnoli parlando anche in catalano. Ci sono attivisti come il 19enne americano David Hoog, sopravvissuto alla sparatoria nella scuola di Parkland, in Florida, del 14 febbraio 2018, in cui morirono 17 persone, e divenuto un attivista per maggiori controlli sulle armi. O come il 28enne ceco Mikulas Milnar, studente e fondatore del movimento giovanile che riempie le piazze di Praga contro il governo. E ci sono il 32enne Jimmy Sham, uno dei leader delle proteste a Hong Kong e il video blogger russo Yuri Dudd, 33 anni. Tra gli anziani individuati dal Times c’è Qassem Sueimani, 61 anni, capo della Forza al Quds, braccio estero delle Guardie della Rivoluzione iraniana già considerato uno degli uomini più influenti del Medio Oriente. In politica il turco Ali Babacan, che a luglio scorso ha lasciato il partito di Erdogan, il ministro giapponese Shinjiro Koizumi, l’israeliano Gideon Saar, appena sconfitto alle primarie dal rivale e premier uscente Benjamin Netanyahu, e il tedesco Markus Soder, leader della Csu.
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