Caso Gregoretti, la Bongiorno inguaia Conte: “Ho le prove schiaccianti”
“Non serve un atto formale in Consiglio dei ministri, ciò che conta è la condivisone effettiva di quella scelta e la compartecipazione attiva per trovare una soluzione al problema della redistribuzione dei migranti”.
Giulia Bongiorno spiega così il motivo per cui la ricostruzione del premier Giuseppe Conte sul caso Gregoretti è “del tutto irrilevante” ed “enfatizzata”. La senatrice difende quindi Matteo Salvini, denunciato per sequestro di persona per “aver privato della libertà personale 131 immigrati a bordo della nave Gregoretti“, per cui potrebbe rischiare fino a 15 anni di carcere.
Ma l’ambiente leghista si dice piuttosto tranquillo: “La decisione è stata presa nell’interesse pubblico ed era stata condivisa”. Anche perché vi sarebbero i “documenti che ricostruiscono quei giorni e le varie comunicazioni che intercorsero”. Carte che attesterebbero una semplice verità: “Ci troviamo di fronte a un caso gemello a quello della vicenda Diciotti. E Conte, da giurista, sa bene che in entrambi i casi si perseguiva l’interesse pubblico”. In sintesi: tutto il materiale che verrà presentato in Giunta “attesta condivisione e collaborazione”.
“M5S temeva di finire escluso”
L’ex ministro per la Pubblica amministrazione, intervistato da La Verità, è poi passato a parlare dell’esperienza di governo con il Movimento 5 Stelle e ha rivelato un aspetto che fa riflettere: “Non solo condividevano la linea di Salvini ma erano casomai terrorizzati di essere esclusi dai meriti che venivano riconosciuti a Salvini sul contrasto all’immigrazione”. Se le decisioni in Senato verranno prese sulla base degli atti e della logica, allora “sarà riconosciuto il preminente interesse pubblico”; se invece saranno decisioni a prescindere dal merito e solo di natura politica, miranti ad abbattere Salvini, “allora non saprei. Ma non credo che gli elettori premierebbero questa strategia”.
Il punto fondamentale è quello dell’interesse pubblico: “La Giunta deve valutare se Salvini sulla Gregoretti ha agito nel perseguimento del pubblico interesse”. Anche perché ha spiegato che pure l’ultimo praticante del suo studio legale “capirebbe che difendere i confini significa difendere l’interesse pubblico”. Comunque sia resta il fatto che “Salvini è pronto anche ad andare a processo”. La Bongiorno infine non ha voluto commentare la presa di posizione di Italia Viva, che sta riflettendo sul da farsi: “Non voglio fare appelli. Speriamo sia un voto sulle carte, e non un voto da tifosi”.
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