“Salvini mangerebbe i figli…”. L’odio della sardine a Roma
Dovevano essere in 100mila ma a conti fatti, stando alle stime della Questura, sono molti di meno.
La grande sfida con Matteo Salvini è perduta. Nella stessa piazza che il centrodestra aveva gremito con più di 70mila persone si contano circa 35mila sardine. Perlopiù si tratta di elettori del Pd galvanizzati dalla novità. “Finalmente una piazza viva, era proprio quello che ci voleva per dare una scossa al partito”, ragiona una signora. “Speriamo possa servire a ricompattare le forze in vista delle elezioni in Emilia”, le fa eco un’amica.
Nel fiume di pesciolini ci sono anche gli attivisti dei centri sociali, come quelli dello Spin Time Labs di via di Santa Croce. Così come ci sono i delusi del Movimento 5 Stelle. I duri e puri che non hanno perdonato a Di Maio l’alleanza con la Lega. “Mi piaceva l’idea del cambiamento ma una volta arrivati al governo sono stati una vera delusione”. “Di Maio? Un arrivista senza scrupoli”. Ma che le sardine stiano facendo incetta di grillini pentiti non è un segreto. Lo dice pure Mattia Santori ai nostri microfoni: “Si è creato un vuoto di rappresentanza che colpisce tante aree”, spiega riferendosi anche ai 5 Stelle. Una bozza di programma c’è. In cima si legge l’abolizione dei decreti sicurezza e l’introduzione dello ius soli. Per il resto è tutta una sequela di improperi e sfottò.
E meno male che doveva essere il popolo del bon ton linguistico. La piazza che non odia. La piazza delle virtù. Tutte esagerazioni. Le sardine di San Giovanni odiano eccome. Anzi, è proprio quello che le tiene insieme. Basta provare a domandare di Salvini e della Lega a qualche pesciolino romano per scoprire l’inganno. “Salvini è un mostro, sarebbe in grado di mangiare i propri figli pur di conquistare il potere”, dice una signora sulla sessantina. “Despota, dittatore, tiranno”, lo apostrofa il compagno. E ancora “razzista, xenofobo, fascista”. “La sinistra ha ricoperto la bellezza di scendere in piazza, dopo anni passati nei salotti”, ironizza la Meloni, vittima anche lei dei cori delle sardine. “Ma non era la piazza dell’amore”, aggiunge in riferimento agli attacchi che ha ricevuto. E ancora: “Ora speriamo di caprie quali sono le rivendicazione della sinistra che scende in piazza e soprattutto perché non le attuano visto che sono al governo”.