A Firenze il Pd amplia le proprie sedi con i soldi dei cittadini
Nella Firenze a guida Pd il partito favorisce i suoi. Anche per quanto riguarda le opere edilizie. Ieri in consiglio comunale è stata approvata la variante per l’ampliamento della casa del popolo Fratelli Taddei Arci che ha sede in via Pisana.
Il punto di ritrovo targato Pd sarà ampliato e, a breve, grazie all’ok della giunta comunale, partiranno i lavori. Ben 280 mq in più di superficie lorda a beneficio di un immobile dove ha sede un circolo del Partito Democratico. Lecito, si potrebbe pensare, se non fosse che l’iniziativa approvata dalla giunta dem prevede che l’associazione non debba pagare niente al comune. Per l’opera infatti, non sono stati richiesti oneri di urbanizzazione, nè tantomeno compensazioni e parcheggi in più nell’area circostante.
Cosa significa? Facciamo un esempio. Se un cittadino qualunque chiedesse al comune di accettare che il proprio circolo di burraco venga ampliato di circa 200 mq, con ogni probabilità nell’accordo sarebbero fissata una somma da versare alle casse del comune (di almeno qualche migliaio di euro) e, magari, anche di predisporre, nel progetto, posti auto di pubblica utilità. A questo giro, invece, nessuna trattativa. Solo un sì di approvazione. Un trattamento di favore a tutti gli effetti. Un regalo di Natale bello e buono, e per giunta, a spese dei cittadini.
Secondo la giunta Nardella infatti, tutto ciò è stato possibile in considerazione della pubblica utilità del circolo. Ma quale pubblica utilità puo avere un circolo dove ha sede un partito politico che è, per definizione, un associazione di parte? A domandarselo sono anche i rappresentati dei partiti di opposizione. Come Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio che, dalle sue pagine social ha gridato allo scandalo, promettendo una battaglia al fianco dei cittadini. E, proprio ieri mattina, durante la votazione in consiglio, ha deciso di abbandonare l’aula con i suoi in segno di protesta.
Indignato anche Ubaldo Bocci – candidato del centrodestra alle recenti elezioni amministrative – che sulla sua bacheca Facebook ha pubblicato il video della votazione informando i cittadini: “Oggi in consiglio comunale la proposta di finanziare una casa del popolo. Ci hanno detto che ha funzione sociale…” e lasciando intendere la propria disapprovazione nei confronti della scelta.
A farsi sentire contro la decisone dei dem anche il capogruppo del carroccio a Palazzo Vecchio. “A Firenze la Casa del Popolo Fratelli Taddei potrà costruire senza pagare oneri di realizzazione perché giudicata di pubblica utilità dall’amministrazione: un circolo dove si riunisce il Partito Democratico e dove per di più si fa, secondo la giurisprudenza, concorrenza sleale” ha commentato Federico Bussolin. “Ricordo infatti che una sentenza della Cassazione stabilisce che i circoli dove si fa ristorazione devono essere registrati come attività commerciali e, come tali, devono pagare le tasse. Sentenza bellamente ignorata che vede i ristoratori competere contro prezzi stracciati in virtù della fede politica: sei del PD? Mangi alla casa del Popolo e risparmi. Per non parlare dell’interesse elettorale che rappresenta l’Arci per il PD: una delibera, quella del Comune, che grida vergogna”.
E, in casa Pd, oltre a giocare a carte, ritrovarsi per fare due chiacchiere e magari partecipare ad uno dei corsi di ginnastica tenuti tra le mura dall’associazione è possibile anche partecipare agli eventi. Sul sito della casa del popolo in via di ristrutturazione, al momento in programma ce ne è soltanto uno, coerente alle loro politiche e fedele ai dettami della sinistra progressista: “il festival contro l’omofobia”.
Così la sinistra decide di rinnovarsi. Rifacendo le proprie sedi con i soldi dei contribuenti in nome di una “pubblica utilità” che fa solo i loro interessi.
il giornale.it