“L’Italia non è il vostro bancomat”. Fdi protesta nel cuore dell’Europa
L’orgoglio tricolore contro le trappole di Bruxelles. La fierezza della difesa dell’interesse nazionale contro l’inganno chiamato SalvaStati. Varca il confine e si presenta davanti alle istituzioni dell’Unione Europa l’Italia che non si inginocchia.
Unici. Compatti. Determinati. Sarà questo il biglietto da visita di Giorgia Meloni e della folta pattuglia di deputati e senatori di Fratelli d’Italia che stamane manifesteranno nel cuore dell’Europa per dire no, a nome del popolo italiano, a quel meccanismo europeo di stabilità che battezza come Bancomat i nostri risparmiatori. È una battaglia che continua senza sosta, secondo quanto si era promesso in Aula a Montecitorio in faccia al presidente del Consiglio più straniero che ci sia.
Un imbroglio da cancellare
La protesta si eleva simbolicamente di fronte al Consiglio Europeo (foto sopra il titolo), dove parlamentari-militanti rappresenteranno l’Italia che non si arrende alla prepotenza comunitaria e rifiuta la resa del governo. .
A Bruxelles, dove il premier ha trattato la propria poltrona in cambio dei quattrini nostri alle banche tedesche, ci sarà la voce di chi ha svelato l’inganno. E che non intende farsi turlupinare da lorsignori.
L’Europa scoprirà che ci sono patrioti italiani indisponibili a manovre finanziarie sulla pelle della nostra gente. Quei 125 miliardi di euro promessi da Conte alla Merkel sono una vergogna, una rapina, un imbroglio da cancellare.
La protesta dei parlamentari di Fratelli d’Italia si articolerà in due momenti. Alle 12, con il sit-in davanti alla sede del Consiglio Europeo, dove tra bandiere, striscioni e megafoni Giorgia Meloni incontrerà i giornalisti. Poi, a partire dalle 14, all’interno del Parlamento Europeo, si terrà un convegno della delegazione italiana del gruppo dei conservatori con la partecipazione del capodelegazione FdI al Parlamento Europeo Carlo Fidanza, del co-Presidente del gruppo ECR Raffaele Fitto, dei capigruppo della Camera Francesco Lollobrigida e del Senato Luca Ciriani, con le conclusioni della stessa presidente di FdI. Un momento di valore istituzionale e politico per rappresentare quell’Italia che non ci sta all’umiliazione.
Lo scalpo dell’Italia
A gran voce si andrà a Bruxelles per dire che c’è un partito italiano – l’unico costantemente in crescita in ogni sondaggio – che rifiuta di svendere la Nazione con un trattato indecoroso. Quello che la Meloni definisce lo scempio del Mes è lo scalpo dell’Italia offerto ad autentici briganti. Quel trattato serve a sostenere gli Stati in difficoltà solo se sono in regola con i vincoli europei. Se non lo sono per via del debito, si accede al fondo unicamente se arriva la Troika con tanto di mazzate all’economia e una maxipatrimoniale. Altro che le chiacchiere di un governo che tradisce l’interesse nazionale.
Quello di Fdi è anche un gesto di grande lealtà: si va in Europa – laddove proprio Conte ha tramato contro la Nazione – a dire che di qui a metà settimana la destra italiana proporrà al Parlamento una risoluzione per rifiutarsi di sottoscrivere il trattato. Perché nessuno si può permettere di ingannare l’Italia e il suo popolo.
Da Fratelli d’Italia un gesto di protesta civile, di servizio alla Patria, di riscossa nazionale. Non si nega il valore della solidarietà tra i popoli, si contestano prepotenze e furbizie contro di noi.