La Commissione Europea trucca i sondaggi: scoperto “l’Euro-baro”
I sondaggi, da sempre, esistono e vengono eseguiti per tastare il polso della situazione sui più svariati argomenti: i cittadini possono rispondere a domande sui partiti politici, ad indagini e ricerche di mercato ma anche per conoscerne i gusti a tavola o magari le preferenze sessuali.
Esistono vari organi e canali ufficiali che si occupano di reperire questi dati, e fin qui nulla di strano. Ma se il sondaggio in questione viene eseguito addirittura dalla Commissione Europea, istituzione che dovrebbe garantire una certa affidabilità ed essere “super partes”, si pensa di essere in una botte di ferro e che i dati che verranno fuori siano come oro colato. Nulla di più sbagliato.
Nel 2007 il Parlamento europeo ha avviato la propria serie specifica di sondaggi Eurobarometro che riguardano numerose tematiche e si concentrano sulla percezione e sulle aspettative dei cittadini nei confronti degli interventi dell’Unione europea e delle principali sfide che quest’ultima si trova ad affrontare. In pratica, vi piace l’Europa? Non è vero che siamo bellissimi e che tutto funziona alla grande?
Come riportato dal quotidiano Libero, gli esperti del settore in Danimarca si sono accorti che qualcosa non quadrava quando ben il 68% dei danesi si riteneva entusiasta dell’Unione Europea in un paese che così entusiasta di Bruxelles non è mai stato. Andando a fondo, gli esperti danesi hanno scoperto dove stava l’inghippo: “I tassi di risposta dell’Eurobarometro sono così bassi che sarebbero altamente discutibili in un contesto di ricerca” ha affermato Kasper Møller Hansen, professore di Scienze politiche all’Università di Copenaghen.
Nel caso danese, soltanto il 28% del campione ha risposto ai quesiti mentre gli scienziati ritengono accettabile un tasso di risposta non inferiore al 45-50%. In altre nazioni le percentuali di risposta non hanno raggiunto nemmeno il 20% come nel caso della Finlandia che si è fermata al 14% ed in Germania al 15%. In Italia si è arrivati al 22% mentre sotto il 40% ci sono numerose altre nazioni come Spagna (34%), Francia (31%), Gran Bretagna (27%) giusto per citarne alcune.
Quindi, più che di Eurobarometro, si può parlare di Euro-baro, una truffa a tutti gli effetti per dimostrare che le cose in Europa vanno in un certo modo piuttosto che in un altro. Secondo il Prof. Paolo Segatti dell’Università di Milano, “l’Eurobarometro sta sistematicamente sottostimando il grado di euroscetticismo” e questo perchè i cittadini anti Europa tendono ad essere meno propensi a rispondere a domande sulla stessa. Inoltre, l’Eurobarometro a differenza di altri istututi di statistica, si affida solo ad interviste face to face, a casa. La gente che crede poco nell’Ue è chiaramente riluttante ad impiegare il proprio tempo a rispondere su domande di politica o immigrazione.
La Commissione Europea, tramite la sua portavoce Dana Spinant fa sapere che “non esistono prove che le persone che hanno maggiori probabilità di completare le indagini Eurobarometro siano in realtà quelle più positive per l’Ue”, aggiungendo che “questo strumento non raccoglie statistiche ma fornisce un’istantanea delle percezioni dell’opinione pubblica in un dato momento”.
Una difesa quantomeno freddina e rivedibile che conferma la scaltrezza dei danesi.
il giornale.it