Sinistra contro Salvini per la Nutella: “Danneggia il made in Italy”
La confessione di Matteo Salvini di non mangiare più Nutella perché è fatta con “nocciole turche” ha provocato un vero e proprio terremoto politico.
Giovedì scorso, quando a Ravenna il leader leghista a margine di un comizio aveva spiegato a una signora di “mangiare italiano” per “aiutare gli agricoltori italiani”, lasciando intendere che nella sua dieta non c’era più spazio per la Nutella, nessuno si aspettava di assistere a un simile terremoto.
E invece Salvini ha preso sul serio la “battaglia” contro la crema spalmabile alle nocciole di casa Ferrero, tanto che, parlando in diretta Facebook, l’ex ministro dell’Interno si è rivolto direttamente all’azienda dolciaria di Alba. Il segretario del Carroccio ha lanciato un appello in cui ha chiesto a Ferrero di comprare prodotti italiani: “Signori Ferrero comprate zucchero italiano, nocciole italiane, latte italiano. Posso chiedere alle aziende che hanno tanti appassionati clienti in Italia di comprare prodotti italiani?”.
L’affondo di Renzi
Le parole di Salvini hanno scatenato un putiferio. Tante sono le voci di coloro che hanno risposto per le rime al segretario del Carroccio, a cominciare da Matteo Renzi. Il fondatore di Italia Viva ha colto l’occasione per contrapporre la polemica sulla Nutella scatenata dal segretario del Carroccio alle altre problematiche italiane: “Nei giorni di Ilva, Alitalia, legge di bilancio, summit Nato, il senatore Matteo Salvini attacca la Nutella. La Nutella, sì, la Nutella. Dice che così sembra più vicino al popolo. E io ingenuo che insisto a voler parlare di cantieri, tasse, Europa”.
Le altre reazioni
Il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, del Movimento 5 Stelle, si è lanciato in un’invettiva ancora più dura contro quanto dichiarato da Salvini. Il post pubblicato su Facebook da Buffagni è emblematico: “Ormai ‘Capitan bacionì è passato dall’essere alla frutta direttamente al dolce. Il suo attacco a uno dei prodotti italiani più conosciuti e venduti al mondo, la Nutella, ne è l’ennesima prova”. Non è poi mancata la strenua difesa dell’azienda piemontese, difesa a spada tratta da Buffagni: “Ferrero è un’azienda leader in Italia che dà lavoro a migliaia di dipendenti, il 40% donne, e si distingue nel panorama del Paese per le sue politiche di welfare aziendale”. Il fatto che Ferrero importi nocciole dalla Turchia non è un problema in quanto “un quarto delle nocciole utilizzate” per fare la Nutella “proviene dall’Italia”. Infine, l’ultimo affondo contro l’ex alleato di governo: “Ormai più che il politico Salvini sembra fare l’influencer. Ma anche per fare quest’attività bisognerebbe essere bravi e preparati”.
Per il Pd, invece, Salvini è un “irresponsabile” che “danneggia il made in Italy”. Il vice capogruppo dei dem alla Camera, Chiara Garibaudo, ha consigliato al leader leghista di non attaccare Nutella perché con le sue parole il segretario del Carroccio potrebbe mettere in pericolo posti di lavoro e danneggiare la reputazione di un’azienda e del suo prodotto, considerato “un biglietto da visita per l’Italia”.
Anche Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera, ha puntato il dito contro le parole di Salvini: “Se tutti sapessero, non solo Salvini, che l’Italia non è in grado di produrre la quantità di nocciole necessarie alla Ferrero per produrre l’ineguagliabile Nutella oggi la politica si occuperebbe di cose molto più serie e urgenti. Invece il demone della propaganda elettorale riesce a fare danni terribili, anche preterintenzionali”.
Prova a spegnere l’incendio il presidente del Piemonte, Alberto Cirio. Queste le sue parole ai microfoni di Rainews: “La dichiarazione di Salvini non era sicuramente un attacco alla Nutella ma legata alla follia di Bruxelles di mettere un semaforo per dire i cibi che fanno bene e quelli che fanno male”. Nonostante questo, Cirio ha spiegato come “la Ferrero consuma il 40% delle nocciole del mondo quindi sarebbe difficile che potesse usare solo le nocciole italiane perché le finirebbe in una settimana”.
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