Bimba morta sull’altalena. “Ritaj non vedeva l’ora di tornare a scuola, portate il suo zainetto in classe”

Una tragedia che ha scosso profondamente quella di cui è rimasta vittima la piccola Ritaj Lahamar, 6 anni, morta dopo essere caduta dall’altalena. Il dramma si è consumato in pochi istanti, lunedì sera intorno alle 21,15: alcuni bambini che spingono un’altalena, la bambina che si trova sopra che cade a terra e l’altalena che, tornando indietro, la colpisce alla testa, uccidendola. La bambina abitava con i genitori – originari del Marocco – a Credaro, non distante dal luogo della tragedia. Ritaj è morta attorno alle 23, dopo l’arrivo in elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove i medici del 118 e del nosocomio hanno tentato di tutto per salvarla. Ma l’emorragia cerebrale causata dalla botta alla testa si è rivelata fatale. Al parco c’era anche la mamma, rimasta sotto choc per l’accaduto: non ha assistito direttamente alla tragedia, ma è accorsa all’altalena non appena ha sentito le grida degli altri bambini.

La mamma sotto shock

Come racconta il Corriere della Sera, la famiglia è sconvolta: “Le piaceva truccarsi, aveva una gran voglia di fare cose belle. Era solare, gioiosa, piena di vita“, spiega la zia Mina, sorella del papà. “Eravamo andati al mare, le piaceva nuotare”. Mentre la piccola si dondolava sull’altalena, nel momento del dramma, mamma Fatima era lì, distante qualche metro: Ritaj è caduta, e mentre era a terra la base in metallo dell’altalena l’ha colpita alla nuca. La titolare di un bar vicino racconta: “I bambini erano in quattro o cinque, erano tutti spaventati, in lacrime, lei era già a terra”. Proprio mamma Fatima, sentita dagli inquirenti, non è riuscita a parlare perché sotto choc. Ritaj era la terza di quattro figli con papà Nabil, magazziniere. Aveva due fratelli maggiori di 16 e 11 anni e una sorellina più piccola, di 4 anni. E sarebbe tornata a scuola tra qualche giorno: “Non vedeva l’ora di tornarci, i suoi genitori le avevano comprato tutto il materiale. Era molto coraggiosa, non aveva paura di nulla”, racconta un cugino. E il papà, in vista del ritorno a scuola dei compagni, ha espresso un desiderio: portare il suo zainetto a scuola. “Lei ci teneva tanto”.

L’altalena posta sotto sequestro

L’altalena è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Bergamo e dai carabinieri, intervenuti per i rilievi: si tratta di un modello realizzato per i disabili, sul quale possono salire anche le carrozzine. Il sostituto procuratore Letizia Aloisio ne disporrà una perizia tecnica: oggi ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di accusa di omicidio colposo senza indagati. Non è stato invece ancora deciso se sarà eseguita l’autopsia sul corpicino di Ritaj, essendo la dinamica comunque già chiara: le telecamere del parco di piazza Vittorio Veneto, i cui filmati sono già stati acquisiti dai carabinieri, hanno infatti ripreso la scena.

Le commoventi parole della sindaca

Lunedì sera al parco di Villongo è arrivata anche Adriana Bellini, sindaco di Credaro, il paese dove Ritaj viveva con la famiglia. Oggi ha voluto scrivere una breve lettera che racchiude il dramma di tutta una comunità: «Cara Ritaj, io sono convinta che i bambini non dovrebbero mai soffrire e non dovrebbero mai morire, ma la realtà non è questa ed ecco che in una sera di fine estate sei improvvisamente passata dalla gioia del gioco a una nuova dimensione di vita che ti ha portata lontano dagli occhi e dagli abbracci dei tuoi amati genitori, dei tuoi fratelli e di tutti noi. Mi sono trovata, nel cuore della notte, a parlare con l’oscurità del cielo per cercare una risposta a quanto era successo, ma la risposta non l’ho trovata – aggiunge Bellini – e ho salutato l’arrivo dell’alba pensandoti come angelo sopra noi a darci, con la tua vitalità e il tuo sorriso, la forza per continuare il cammino della vita nel tuo ricordo».

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