Bengalese nudo davanti a una 12enne: l’ombra degli abusi sessuali
Un cittadino bengalese di 38 anni la notte fra martedì e mercoledì scorso fa si è presentato presso la sua abitazione di Ancona completamente ubriaco ma, anzichè andarsene a dormire, ha pensato bene di presentarsi al cospetto di una ragazzina di appena 12 anni, che vive coi genitori sotto lo stesso tetto dell’uomo, spogliandosi completamente dinanzi a lei ed iniziando a molestarla pesantemente, invitandola persino a toccarlo nelle parti intime.
Ne da notizia il quotidiano locale Corriere Adriatico.
Secondo quanto ricostruito sinora dagli inquirenti sono state le più che comprensibili urla di terrore della 12enne, connazionale del suo aguzzino, a svegliare i genitori, che dormivano in un’altra stanza dell’appartamento. Questi ultimi sono corsi immediatamente nella cameretta della figlia, trovandola in compagnia del bengalese, nudo e quasi totalmente avvinghiato a lei e hanno deciso così di contattare il 112.
Sul posto sono così accorsi nel giro di pochi minuti sia una volante della polizia che un’ambulanza, la quale ha portato la bambina in ospedale a sirene spiegate. Presso il pronto soccorso del Salesi il personale del triage ha assegnato alla giovanissima paziente il cosidetto “Codice Rosa”, ossia un percorso di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce violenza, in particolare donne, bambini, anziani e persone discriminate, che parte da una stanza nella quale accedono tutti gli specialisti che dovranno visitare il paziente, costituita da personale socio-sanitario (infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali, psicologi), magistrati e ufficiali di Polizia giudiziaria.
Assieme alla piccola era presente anche sua mamma, peraltro in stato interessante, la quale però non è riuscita a dire granchè ai medici perchè, esattamente come la sua bambina, non parla quasi per nulla l’italiano. Terminati tutti gli esami di rito e considerando la delicatezza della situazione, alla famiglia (ed in particolar modo alla 12enne) sono stati assegnati degli assistenti sociali, i quali avranno il difficile compito di aiutarli a superare questo tremendo choc.
Le forze dell’ordine, che nel frattempo hanno stretto le manette ai polsi dell’orco, hanno interrogato seppur con difficoltà e con l’aiuto di un interprete il papà della vittima, anch’egli vistosamente in difficoltà con la nostra lingua. Il 38enne si trova attualmente presso il carcere di Montacuto, in attesa che gli inquirenti vengano messi a conoscenza degli esiti degli esami medici a cui la piccina è stata sottoposta: si teme infatti che la violenza sessuale non sia stata solamente tentata ma, ipotesi questa che fa rabbrividire, anche compiuta materialmente.
il giornale.it