Di Maio fa il navigator: altro incarico agli amici
Il navigator Di Maio è una macchina perfetta. Il ministro degli Esteri Luigi di Maio tira fuori dal tunnel della disoccupazione un altro ex collaboratore: Marco Bellezza, ex consigliere giuridico di Palazzo Chigi del vicepremier grillino nel Conte 1, trova una poltrona (grazie a Di Maio) nel board del Fondo Nazionale Innovazione (Invitalia Ventures SGR).
Sono ora dieci gli ex amici-consulenti «riciclati» grazie al capo politico dei Cinque stelle nel passaggio dall’esecutivo giallorosso a quello gialloverde. Il reddito di amicizia funziona alla grande.
Dopo gli otto ex staffisti-consiglieri del ministro portati alla Farnesina, e la nomina nel Cda di Anpal (Agenzia Nazionale delle Politiche Attive sul Lavoro) di Giovanni Capizzuto, ex capo della segreteria tecnica del capo politico dei 5 stelle al ministero del Lavoro, è il turno dell’avvocato Bellezza. L’incarico rientra nel giro di nomine sbloccato due giorni fa dal governo Conte bis. Nei 14 mesi del Conte 1, l’avvocato Bellezza è stato l’uomo ombra del vicepremier Di Maio. Collezionando incarichi su incarichi.
Poi Matteo Salvini manda all’aria il governo Conte. E anche la poltrona di Bellezza salta. In soccorso arriva il navigator Di Maio che subito ricolloca l’ex consigliere giuridico. Ricollocamento avvenuto in tempi record anche per gli ex amici-collaboratori, sistemati nello staff alla Farnesina.
In cima c’è Augusto Rubei, inquadrato come «Consigliere del ministro per gli aspetti legati alla comunicazione, relazioni con i media e soggetti istituzionali», stipendio 140mila euro. Su Instagram si trovano facilmente le foto del matrimonio di Rubei, ospiti Luigino e fidanzata. Erano assistenti a Palazzo Chigi, e ora lo sono al ministero degli Esteri, altri quattro del cerchietto magico di Di Maio: Pietro Dettori, Sara Mangieri, Daniele Caporale e Alessio Festa. Dettori è stato sistemato come Consigliere del ministro per la cura delle relazioni con le forze politiche inerenti le attività istituzionali.
Per il suo fondamentale apporto alla politica estera italiana Dettori, che è anche ai vertici dell’Associazione Rousseau, si porta a casa 120mila euro l’anno. Poi c’è Sara Mangieri, già addetta stampa di Di Maio a Palazzo Chigi (e prima ancora di Antonio Di Pietro). Ora agli Esteri è «Consigliere per i rapporti con la stampa» per 90mila euro l’anno. Ha traslocato da Chigi alla Farnesina anche Daniele Caporale, già addetto social del vicepremier Luigino, ora «Consigliere del ministro per le comunicazioni digitali». Per lui ci sono 80mila euro l’anno. Quindi c’è Alessio Festa, ex braccio destro di Di Maio vicepresidente della Camera poi distaccato con lui a Palazzo Chigi, ora per 11.580 euro svolge funzioni di «Consigliere per le relazioni istituzionali» per il ministro degli Esteri. Poi ci sono quelli che lavoravano con Di Maio allo Sviluppo Economico. L’ex portavoce Cristina Belotti che adesso fa la «Capo segreteria e Segretario particolare del ministro. Carmine America, ex compagno di Di Maio ai tempi del liceo Imbriani di Pomigliano d’Arco, già con lui al Mise. America è stato chiamato come «Esperto questioni internazionali sicurezza e difesa», 80mila euro. Poi c’è pure il «Consigliere per le informazioni diffuse attraverso i media», Giuseppe Marici. Il compenso è paria a 70mila euro l’anno. Ma il leader grillino non dimentica proprio nessuno: i due ex collaboratori, Salvatore Barca e Assia Montanino, che formano anche una coppia nella vita, sono stati riassunti dal neoministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
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