Mes, Gualtieri ammette: il testo del trattato è chiuso. Meloni: vergogna, tradito il popolo italiano
Mes, il trattato sulla riforma attende la firma per febbraio. “Quindi la pausa per riflettere c’è”, avverte il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Gualtieri ne ha parlato in audizione davanti alle commissioni Finanze e politiche Ue al Senato. Ad ogni modo “Conte ha detto la verità – spiega – il testo è concordato e se chiedete se è possibile riaprire il negoziato vi dico che secondo me no. Il testo del Trattato è chiuso, c’è un lavoro su aspetti esterni e la richiesta su una questione aggiuntiva che possiamo valutare e integrare, ma non c’è negoziato sul testo e tutti gli altri paesi considerano la questione chiusa”. Ed “ho dei dubbi” che “un clamoroso stop del governo per riaprire termini di un negoziato chiuso” possa giovare “dal punto di vista interesse nazionale. Ma il Parlamento valuterà sovranamente come sempre”.
Mes, Gualtieri: la riforma non fa alcun danno
Secondo Gualtieri “se l’Italia fosse l’unico paese dell’area euro a non ratificare la riforma del Mes comunicherebbe “un senso di fragilità e di debolezza che il paese non ha. Perché è solido ed ha risparmio privato molto alto”. E ancora sottolinea: “Dire che l’Italia è terrorizzata”, che c’è il rischio di “bancarotta”, “lo trovo sinceramente sproporzionato”, sottolinea. “Questa riforma non è perfetta ma non fa alcun danno”, conclude.
Mes, Meloni attacca Gualtieri: gravissime le sue parole
Le parole di Gualtieri per Giorgia Meloni sono gravissime. “Il ministro dell’Economia oggi dice chiaramente e senza dubbi che il negoziato sul Mes non si può riaprire e che il testo del trattato è concordato e chiuso. È una vergogna nazionale, un atto di alto tradimento del popolo italiano. Avevamo ragione: questo governo è al servizio degli interessi franco-tedeschi e vuole espropriare il Parlamento della sua sovranità. Noi di Fratelli d’Italia glielo impediremo e annunciamo sin da ora che faremo le barricate. E scenderemo in piazza: il 9 dicembre saremo a Bruxelles per ribadire ai burocrati europei che la riforma del MES è inaccettabile e che c’è un’Italia libera e sovrana che non intende piegarsi ai loro diktat”.
Il tema del Mes ha scatenato un duro scontro alla Camera. FdI con Giorgia Meloni e la Lega con Claudio Borghi hanno chiesto che il premier Giuseppe Conte riferisca in aula. Dal Pd Pier De Luca ha accusato la Lega di far finta di non sapere che era al governo quando si negoziava il trattato sul fondo salva-Stati e a quel punto è scoppiata la bagarre e il presidente ha richiamato all’ordine in particolare il deputato leghista Rixi e ha sospeso i lavori.