Addio occhiali: arrivano le nano gocce che restituiscono la vista
I problemi legati alla vista colpiscono milioni di Italiani. Se fate mente locale tra i vostri parenti e i vostri amici converrete con noi che le persone che indossano gli occhiali e/o le lenti a contatto non mancano affatto. I motivi della cattiva vista possono essere molteplici: ereditari o, più banalmente, causati da uno sforzo eccessivo degli occhi prolungato nel tempo (troppa TV o troppo lavoro al PC). C’è chi non ha problemi a indossare un paio di occhiali e chi preferisce le lentine, molto meno evidenti.
Nel corso degli anni sono stati fatti numerosi progressi nel campo dell’oculistica. Ad esempio ci sono delle operazioni chirurgiche che migliorano la vista. Trattandosi di tecnologie molto recenti, i prezzi sono poco sostenibili per la maggior parte dei cittadini con redditi ‘normali’. Di recente, siccome i ricercatori non dormono mai, c’è stata un’importante novità direttamente dall’Israele: la sperimentazione (dall’esito positivo) delle ‘nano gotas’, in italiano ‘nano gocce’, che migliorerebbero la vista senza bisogno di interventi chirurgici.
Un team di ricercatori (oftalmologi) del Nanotechnology and Advanced Materials Instituite della Bar Illan University, insieme a un team dello Shaare Zedek Medical Center hanno lavorato su dei colliri che riparano la cornea e migliorano la visione da corta e lunga distanza. Questa soluzione, formata da nanoparticelle chiamate ‘nano gotas’ è stata sperimentata su dei maiali inizialmente. Al momento siamo in fase di sviluppo, i risultati definitivi arriveranno entro fine anno. Se tutto dovesse andare come deve, gli occhiali potrebbero essere un qualcosa che appartiene al passato.
L’esperimento sui maiali è andato a buon fine, ora ovviamente tocca agli uomini per poter dire con certezza che le ‘nano gocce’ siano efficaci. Secondo il leader del gruppo di ricerca, dottor David Smadja, queste gocce ‘oftalmiche’ possono rivoluzionare i trattamenti oculistici in generale e avere risultati concreti su persone affette da miopia, ipermetropia e altri problemi di vista. L’annuncio che la sperimentazione sta avendo successo è stata data dallo stesso dottor Smadja nell’auditorium ‘Steinberg’ di Gerusalemme.
Secondo il leader della ricerca, queste nano gocce sono in grado di sostituire gli ‘oggetti tradizionali’ (obiettivi multifocali in gergo tecnico) e consentire alle persone miopi di vedere oggetti da distanze diverse. Tuttavia non è stato specificato quanto spesso dovranno essere applicate le gocce per poter davvero sostituire i cari vecchi occhiali da visa, quindi su questo aspetto specifico le informazioni sono ancora pochissime.
Come dicevamo, i primi esperimenti sono stati condotti su dei maiali. Il dottor Smadja ha spiegato che il suo team ha analizzato gli errori di rifrazione degli occhi dei suini prima e dopo l’applicazione / installazione delle nano gocce arricchite da varie concentrazioni di nano particelle. I risultati hanno evidenziato un miglioramento ‘significato’ nella correzione degli errori, sia per quanto riguarda la miopia che l’ipertropia. L’occhio del maiale non è identico a quello umano, ma nemmeno poi così diverso.
LA SVOLTA
Molto presto cominceranno gli esperimenti sugli esseri umani. Se i risultati dovessero essere positivi, fa sapere il Dottor Smadja, basterà un’app per cellulare per scansionare gli occhi, misurarne la rifrazione, creare un modello laser e poter capire su quali ‘problemi’ ci sia da intervenire. Insomma, tecnologia di livello avanzatissimo, com’è la norma in Israele, un paese che investe moltissimo in ricerca.
Si tratta di una ricerca molto importante che potrebbe avere ‘conseguenze’ (positive, ovvio!) storiche, insomma una sorta di svolta. In Israele, ogni due anni una giuria imparziale di medici e infermieri decide due opere meritevoli (su 160 totali) in ambito scientifico. Quella delle nano gocce è una di queste due, segno che dalle parti di Tel Aviv ci credono davvero.
Non si tratta, comunque, di un’esclusiva israeliana. Nell’ultimo decennio altre università sparse per il mondo hanno fatto ricerche simili. Ad esempio a Londra sono state sperimentate delle particelle applicabili sotto forma di gocce per rallentare la degenerazione maculare legata all’età. Oppure a Taiwan un altro farmaco che non ha bisogno di iniezioni ma di una semplice applicazione sulla cornea ha risolto i problemi di infezioni batteriche degli occhi.