Spacciatori, contrabbandieri, finti poveri. Cresce l’esercito dei truffatori del reddito di cittadinanza
Scovati per caso sono ormai centinaia i furbetti del reddito di cittadinanza. Contrabbandieri, criminali, pusher. Ufficialmente indigenti e disoccupati, percepivano allegramente il sussidio mensile voluto dai 5Stelle.
L’ultimo caso eclatante è quello di un contrabbandiere di Trapani. Un’operazione della Guardia smantella una rete internazionale di contrabbando di sigarette. Vengono sequestrate otto imbarcazioni e arrestate diciassette persone. In manette finisce anche un trapanese. Che da giugno prendeva il reddito di cittadinanza. Uno “stipendio” mensile di mille euro per delinquere.
I furbetti del reddito di cittadinanza
La casistica è ampia e varia. A Napoli viene arrestato per spaccio di droga Francesco Colantuono, 58 anni. Aveva con sé un chilo e mezzo di marijuana. Anche lui un “furbetto” del reddito di cittadinanza. Ufficialmente senza lavoro, si guadagnava da vivere spacciando. Ma c’è anche chi, senza delinquere, il lavoro ce l’ha. Ma è riuscito ad aggirare le regole e frodare lo Stato. E’ il caso di un signore di Erba, in provincia di Como. Lavorava da tempo in un banco di frutta e verdura in un mercato rionale. Anche lui viene scovato “per caso” durante un controllo delle Fiamme Gialle. Anche lui risultava ufficialmente disoccupato. E intascava un sussidio mensile di oltre 500 euro. Abili truffatori che per mesi hanno imbrogliato, utilizzando la riforma grillina per “incentivare” l’occupazione.
Pusher, contrabbandieri, finti poveri
Dopo i furbetti del cartellino, i finti invalidi, arriva l’esercito dei truffatori del reddito di cittadinanza. Ancora da stimare. Oltre ai finti poveri trovati grazie a controlli ad hoc, sono decine le persone scovate con una pesca a strascico. Non si cercavano persone che imbrogliavano sul reddito di cittadinanza. Ma sono stati scoperti con controlli di altro tipo. Sul lavoro nero, sullo spaccio di droga, sul contrabbando. Il Corriere economia, cronaca alla mano, aiuta a ricostruisce la mappa dei furbetti. A Salinagrande, in Sicilia, hanno chiuso un laboratorio di pasticceria non a norma. E hanno scoperto che il titolare prendeva un assegno da 700 euro al mese. A Bergamo il sussidio veniva incassato da tre persone morte da quattro mesi. A Rimini il proprietario di un hotel stimato 800 mila euro prendeva pure lui il sussidio. Fino ai bravi ragazzi con villa con piscina e reddito, che arrotondavano con il sussidio dell’Inps.
La classifica ufficiale dell’Ispettorato del lavoro è decisamente parziale. Sarebbero “solo” 185 gli imbroglioni. Ma i dati dell’Ispettorato si fermano a fine giugno. Per i mesi successivi bisogna spulciare qua e là tra le pagine dei giornali. Sommando dati ufficiali e notizie sparse, secondo il Corriere, si arriva ad almeno 300 casi.