Ecco la favela degli irregolari nella Milano dei dem buonisti
Sono stesi sul marciapiede uno dopo l’altro, avvolti in una distesa di cartoni e coperte. Qualcuno tiene vicino a sé borse con dentro cibo e vestiti, altri sono semplicemente buttati per terra.
Sono più di una decina gli immigrati che hanno trovato riparo nei sottopassi della Stazione Centrale di Milano, trasformati così in veri e propri dormitori. Vengono dal Bangaldesh, dal Marocco, dall’Egitto, dall’Afghanistan. La maggior parte di loro è irregolare (guarda il video).
“Dormo qui dalla scorsa notte”, ci racconta Ouail che tre anni fa ha lasciato il Marocco per raggiungere l’Italia. “Sono arrivato dalla Libia, a bordo di un barcone, e dopo aver cambiato diverse città, ora sono a Milano”, spiega. Per lui, quella appena passata, è stata la prima notte trascorsa nel tunnel di via Lunigiana. “Vivo così, dove capita. Certe notti dormo nel parco, altre da amici”. Qui, alla porta d’ingresso della città, di storie come quella di Ouail ce n’è una ogni sacco a pelo. “Vengo dal Bangladesh e dopo due mesi alla Caritas di Milano, ora dormo su questo cartone”, racconta Hussein indicando un giaciglio e qualche coperta. “Arrivo dall’Egitto, sono qui da un anno”, gli fa eco, tremando, Kamal. Solo una piccola trapunta lo scalda dal freddo e ad ogni parola batte forte i denti. Degrado alla stazione Centrale: viaggio nel dormitorio dei migrantiPubblica sul tuo sito
Ma non sono solo questi particolari ad accomunare Ouail, Hussein, Kamal e molti altri giovani che si riparano dalla pioggia nei sottopassi della stazione. Tutti loro sono anche irregolari sul suolo italiano. “Il governo italiano non dà i documenti a noi marocchini – spiega Ouail -. In Marocco non ci sono guerra, non c’è la fame e quindi non ci danno alcun documento”. Ma lui è qui. Come Hussein che racconta, sorridendo, di non avere alcuna carta di identità. “Me l’ha rubata la polizia, non so perché. E ora sono senza documenti. Non posso fare niente, cercare un lavoro, niente”.
E così, ogni notte, una moltitudine di irregolari si accampa tra le corsie del sottopasso Mortirolo e di quello che collega viale Lunigiana a viale Brianza. “Ho fatto fare un intervento ieri (lunedì 18 novembre, ndr) alla polizia locale e oggi la situazione è rimasta tale e quale. Questa è l’accoglienza del Comune di Milano”, tuona Samuele Piscina, presidente del Municipio 2. “Nessuno mi ha comunicato della presenza di irregolari – continua – e questo è sintomo di una mancanza di controlli evidente da parte delle forze dell’ordine. Qui senza documenti non puoi starci e questa mancanza di attenzione sicuramente provoca un problema ancora più grande dal punto di vista della sicurezza”.
I senzatetto
Accanto agli immigrati, anche numerosi senzatetto italiani e non. Alcuni di loro hanno costruito delle vere e proprie case tra le colonne con sedie, materassi, taniche di acqua e scatole di cibo. L’aria nel tunnel è davvero irrespirabile, ma loro, avvolti nelle coperte, sembrano averci fatto l’abitudine. “Sono quasi due anni che vivo all’aperto. Mi sposto in diverse zone della città e ora mi sono femato in questa galleria”, ci racconta un signore sulla cinquantina. “Passano per darci qualcosa da mangiare. Sono anche andato al dormitorio, ma c’era troppo caos. Qui invece mi sento a casa”.
“Le persone non dovrebbero dormire all’esterno e invece vengono lasciate in questo modo non decoroso. Devono esserci degli interventi mirati”, continua Samuele Piscina. Ma la situazione diventa ogni notte più critica. “I sottopassi sono diventati dei veri e propri tuguri – conclude Piscina – con i cittadini che hanno anche paura di passare visto che alcune di queste persone si rivelano anche violente”.
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