Gruber a Gualtieri: “Chi è più str…, carogna: Renzi o Di Maio?”
Lilli Gruber sempre al centro dell’attenzione. Prima per il feroce litigio con Vittorio Feltri, poi per una frase infelice che si è lasciata scappare nell’ultima puntata di Otto e Mezzo, su La7.
Ospite d’onore del programma era il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, protagonista da settimane del dibattito sulla manovra che vede litigare le varie forze di maggioranza, su tutte Italia Viva e Movimento 5 Stelle, con il Pd nel ruolo – assai complicato – di paciere.
Nel bel mezzo della discussione, a cui ha partecipato anche il fondatore del Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro, Gruber ha mandato in onda un estratto dello sketch in cui Maurizio Crozza imita Gualtieri dipingendolo come un ministro con la passione per la bossa nova brasiliana e per la chitarra, che tiene sempre in mano. “Se ho l’accordo con l’Europa sulla manovra? Eccolo. Si-Re, si-Renzi non fa lo str… l’accordo ce l’abbiamo”, la battuta di Crozza-Gualtieri. Tornati in studio, Gruber non ha resistito alla tentazione di rivolgere una domanda un po’ volgare al suo ospite.
“È più str…, carogna, Renzi o Di Maio?”. “Nessuno dei due”, la secca risposta di Gualtieri, che incalzato da Gruber ha glissato in politichese: “Si sapeva che formare un governo di coalizione sarebbe stata una sfida, dunque è piuttosto naturale che ci siano posizioni diverse”. Una risposta da cui il ministro dell’Economia ha fatto trasparire un certo imbarazzo. In effetti, era difficile attendersi una domanda del genere da Gruber, spesso risoluta nei toni ma raramente sboccata. Subito dopo, Padellaro ha provato a strappare a Gualtieri una mezza ammissione sui difficili rapporti nella maggioranza, chiedendogli se avesse “riscontrato negli alleati di M5S e Iv un interesse a sostenere il governo o a farsi forte per la prossima campagna elettorale”. Anche in questo caso, Gualtieri ha provato a sconfiare la polemica: “Abbiamo già concordato una linea comune. Non vedo particolari tensioni”.
Ma per l’ex parlamentare europeo non è stata una serata facile. Il passaggio più complicato è stato quando Gruber e Padellaro hanno contestato la scelta del segretario dem Nicola Zingaretti di terminare il suo discorso di chiusura della tre giorni di Bologna con una doppia proposta: ius soli e stop ai decreti sicurezza. Spietata la domanda della conduttrice di Otto e Mezzo: “Sono queste le priorità dell’Italia?”. Gualtieri ha dovuto arrampicarsi sugli specchi: “Non so cosa si intenda per priorità, ma sono due misure giuste che il Pd sostiene”, prima che Gruber contro-replicasse parlando di “Venezia, il caso Ilva e altri mille problemi economici”. Come a dire che il problema del Paese, in questo momento, non è la cittadinanza ai figli degli immigrati. “Ciò non toglie – ha detto Gualtieri – che sarebbe giusto avere ius soli e ius culturae, sarebbe una posizione di civiltà”. Secondo Padellaro, le proposte di Zingaretti su ius soli e ius culturae sono state “fuori luogo”. Ma Gualtieri ha fatto finta di niente: “Il segretario le ha citate con tante altre proposte. Ciò non toglie – ha concluso il ministro dell’Economia – che ci occupiamo anche di tutti gli altri problemi del Paese”.
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