“Pugni e calci, erano in quattro”. Aggredito il consigliere leghista
“Un pugno, un altro e un altro ancora”. Poi “calci in faccia e sulla testa”. Un’aggressione choc quella subìta ieri sera da Massimiliano Di Fonso, esponente della Lega, consigliere comunale a Foggia.
La sua colpa? Aver rimproverato un uomo che gettava per strada i rifiuti.
A raccontarlo è lui stesso in un post su Facebook: “Stamattina non riesco nemmeno ad aprire gli occhi”, scrive pubblicando la sua foto col volto tumefatto, “Un pugno, un altro ed un altro ancora. Poi a terra calci in faccia e sulla testa, e io che cercavo di proteggere il capo. In quattro sicuri contemporaneamente mi massacravano con una violenza inaudita, per aver detto al figlio di uno di questi di non gettare secchi e materiale di risulta sulla strada. Credo veramente di essere vivo per miracolo”. L’aggressione è avvenuta ieri sera, in viale degli Aviatori. Di Fonso, medicato al pronto soccorso, ha riportato ferite giudicate guaribili in sette giorni, e ha sporto denuncia.
A Di Fonso è giunta la solidarietà “a titolo personale ed istituzionale” del sindaco di Forza Italia Franco Landella. “Le circostanze in cui è maturato l’episodio contribuiscono a rendere ancor più intollerabile l’accaduto, dal momento che Di Fonso aveva semplicemente e giustamente redarguito cittadini intenti a violare palesemente le norme che disciplinano il conferimento dei rifiuti”, ha spiegato il primo cittadino, “Si tratta di una circostanza che io stesso, in più occasioni, ho denunciato e censurato, perché indice di inciviltà e di assoluta mancanza di rispetto per il vivere civile”.
Il sindaco quindi sottolinea più volte che Di Fonso stava “esclusivamente difendendo le regole che evidentemente una minoranza vigliacca e barbara della nostra città continua a considerare un optional di cui si può fare tranquillamente a meno”. E, confidando nel lavoro delle forze dell’ordine per identificare gli aggressori, ha augurato una rapifa guarigione al consigliere e lo ha ringraziato “per aver provato ad impedire lo scarico in strada di materiale di risulta, che è a tutti gli effetti un vero e proprio reato”.
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