Scatta l’assalto alla diligenza Assunti altri 350mila statali
L’assalto alla diligenza è partito dai ministeri e, secondo la migliore tradizione inaugurata negli anni della Prima Repubblica, l’esordio è un’infornata di statali.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri al vertice di maggioranza di mercoledì sulla Legge di Bilancio ci aveva provato. Aveva chiesto ai colleghi di limitare le richieste; facendo capire che quelle di sostanza riguarderanno solo plastic tax e auto aziendali. Correzioni che valgono 1,5 miliardi di euro al massimo. Ma per l’agenzia di rating Dbrs comunque per questo governo si profila vita breve. «È improbabile che l’attuale governo durerà fino al 2023», scrive l’agenzia pur riconoscendo che il vantaggio della Lega nei sondaggi è un forte disincentivo ad andare alle elezioni.
Quanto alle assunzioni, ieri dagli uffici dei dicasteri sono trapelate le prime indiscrezioni sulle richieste. Tra le tante, spicca per generosità la proroga per l’assunzione dei precari della Pubblica amministrazione dalla fine del 2020 al 31 dicembre 2021. Ancora un anno per stabilizzare i cococo che ancora albergano negli uffici di enti pubblici locali e non. Sono quasi 350mila. Un lavoratore della Pa su 10 è un atipico, secondo i dati della Ragioneria.
Altra richiesta è quella di lasciare mano libera alle amministrazioni pubbliche sui concorsi, prevedendo la possibilità di scorrere, anche integralmente, le graduatorie senza il limite numerico dei posti messi in palio. In sostanza si vorrebbe introdurre la possibilità di assumere, entro due anni, anche chi ha perso un concorso. Si tratta di modifiche che ancora devono passare al vaglio del ministero dell’Economia, ma il clima è più che favorevole alle assunzioni di statali, come dimostra la fine del regime di blocco parziale del turn over (cioè delle assunzioni a fronte di uscite) in vigore fino a ieri. Da lunedì gli enti pubblici potranno assumere un dipendente per ogni pensionato. Presto le Regioni potranno andare anche oltre. Generosità che potrebbe cozzare con l’esigenza di non caricare troppo una legge di Bilancio in gran parte basata su nuovo deficit. Tra le altre proposte dei ministeri c’è la conferma anche per il 2020 dei cinque giorni di congedo per tutti i neo padri, per il pubblico e per il privato. L’incremento di 120 milioni in tre anni del fondo per lo sport, altri 120 milioni per il fondo solidarietà nel settore delle telecomunicazioni. Poi si punta a rendere permanente il «contratto di espansione», cioè uno scivolo pensionistico di 5 anni per i dipendenti di aziende con più di 1.000 addetti che sono prossimi alla pensione.
Lunedì scade il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti alla legge di Bilancio in commissione al Senato e il governo si ritroverà a fare fronte alle richieste della coalizione di governo. Alcuni dei temi più caldi del decreto fiscale, in particolare le misure anti evasione e per favorire l’uso del contante, potrebbero rispuntare tra gli emendamenti. Pressioni anche fuori dai palazzi della politica. Sono mobilitati i Vigili del fuoco e i pensionati, che oggi scendono in piazza. E sul fronte previdenza c’è anche una buona notizia che riguarda i pensionandi. L’accesso alla pensione di vecchiaia resta fissata a 67 anni anche nel 2021. La decisione in un decreto del ministero dell’Economia. Ma non si tratta di una scelta politica. La speranza di vita è aumentata poco, dello 0,021% e il dato arrotondato equivale a zero.
il giornale.it