A Matera stazione inaugurata (ora mancano soltanto i treni)
Puntuale come un treno che arriva in ritardo, ecco pronta la nuova (in realtà quella vecchia non è mai esistita) stazione ferroviaria di Matera Centrale (per quella di «Matera Laterale» se ne riparlerà, forse, tra una cinquantina d’anni).
La solenne inaugurazione è avvenuta due giorni fa con la significativa assenza della ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, la quale ha deciso di bigiare la cerimonia del taglio del nastro, forse ben sapendo che per arrivare da Roma a Matera in auto blu avrebbe impiegato una mezza giornata. In treno? Neppure a parlarne. In aereo? Macché, in Basilicata si vola solo con la fantasia. Il mitico scalo ferroviario materano era agognato già dai tempi di Carlo Levi, quando Cristo fu costretto a fermarsi alla stazione di Eboli proprio perché da lì in avanti la strada ferrata si interrompeva bruscamente. Ma bando a passatiste nostalgie letterarie. Matera, Capitale (ormai in scadenza) Europea della Cultura 2019, guarda al futuro, ripartendo appunto da dove si era bloccata: cioè dalla sua stazione fantasma. Una pensilina di cemento abbandonata nel nulla e circondata dal niente. Così è stato per decenni. Ma poi, grazie a Dio (e pure al Gesù di Mel Gibson), Matera è esplosa mediaticamente. Il mondo ha scoperto la sua bellezza segreta, ed ecco che la stazione si è finalmente materilizzata, anzi Materalizzata. Un progetto di lusso, firmato da un’archistar come Sergio Boeri: quello del Bosco Verticale, mica di Punta Perotti. In tempi brevi (22 mesi dall’ideazione alla realizzazione dell’opera) e con costi contenuti (7 milioni di euro) la Città dei Sassi ha coronato il suo atavico – se non preistorico – sogno: un altoparlante che dai binari annunciasse orgogliosamente «Matera Centrale… stazione di Matera Centrale!». Se poi, dalla stazione, partissero e arrivassero anche i treni sarebbe il massimo; ma, si sa, non si può avere tutto. Del resto la politica dei piccoli passi ha i suoi tempi, che mal si adattano all’alta velocità. Ma guai a fare i disfattisti: in realtà a Matera Centrale oggi arrivano ben due Frecciarossa: da Roma a Matera il tempo di percorrenza è di poco più di 5 ore, con un cambio a Bari Centrale, da dove – via Altamura -, con i treni Fal (Ferrovie Appulo Lucane) si giunge finalmente a destinazione. Insomma, più che un viaggio comodo, un viaggio della speranza. Ma con 60 euro in classe «standard» ambire a qualcosa di più sarebbe pretenzioso. Anche per questa ragione risulta assurda la lettera di denuncia firmata da «8 ex sindaci» in cui si accusa l’architetto Boeri di aver «copiato» il progetto della stazione da altri già realizzati a Milano e Marsiglia.
Intanto a Matera si sono appena concluse le riprese dell’ultimo film di 007. James Bond ripartirà in treno?
Mission impossible.
il giornale.it