Tampon tax, Laura Boldrini festeggia: “Ora basta brave ragazze”
Tampon tax sì tampon tax no. L’applicazione dell’aliquota Iva ridotta al 10% era stata inizialmente bocciata, prevedendo – come per altri beni di consumo – la tassa al 22% per assorbenti e tamponi.
La proposta di modifica e di sconto era stata giudicata inammissibile dalla Commissione Finanze della Camera dei deputati, dove il decreto è in esame. Poi, è arrivata la svolta: l’emendamento bipartisan – che come prima firma vede il nome e il cognome di Laura Boldrini, è stato riammesso.
Il provvedimento avanzato dall’esponente del Partito Democratico vuole ridurre l’Iva su ogni prodotto sanitario e igienico per i gentil sesso: assorbenti esterni, tamponi interni, coppe e spugne mestruali. Il tutto, secondo le stime, avrebbe un costo di 97 milioni l’anno.
Ad essere stata bocciata non sarebbe Laura Boldrini ma milioni di donne e ragazze, costrette a pagare caro beni di prima necessità.
Se la battaglia va spostata sulla legge di bilancio chiederò alle colleghe del Senato di farsene carico. #NoTamponTax
4,1168:20 PM – Nov 13, 2019Twitter Ads info and privacy1,107 people are talking about this
Il nodo della Tampon Tax
Ora come ora la possibilità che la Tampon Tax possa essere accantonatA e messa a prendere la polvere in soffitta è (più) concreta, ma non è ancora certo che il rincaro dal 10 al 22% sia scongiurato. Nel mentre, l’ex presidente della Camera dei deputati ha così commentato la vicenda, in occasione di un’intervista per La Repubblica: “Non è il mio emendamento, ma quello dell’intergruppo parlamentare delle donne, firmato da trentadue deputate di molti gruppi di maggioranza e opposizione”. “È una battaglia bipartisan che spero possa avere un esito positivo”, spiega ancora la deputata. Che, a seguire, aggiunge: “Penso ci fossero tutti gli estremi per essere discusso. E per questo ringrazio la presidente della commissione Finanze della Camera Carla Ruocco del Movimento 5 Stelle per averlo reintrodotto. È un segnale importante di attenzione a donne e ragazze”.
Ma non è tutto, perché la Boldrini – sempre sulle colonne di Rep – fa una sorta di rimprovero-invito al mondo femminile, invitando le donne a strutturarsi in lobby capaci di influenzare il mondo della politica e quello dell’informazione. Queste, infatti, le sue parole: “Penso ci sia un grande problema nel mondo del femminismo, troppe divisioni, troppe parcellizzazioni. Le donne devono superare le differenze e strutturarsi in una lobby capace di influenzare il dibattito pubblico e mediatico. Per le donne è importante uscire dal paradigma del quieto vivere, delle brave ragazze. Far sentire la loro voce forte e chiara. E non soprassedere. Specie in un momento come questo in cui i diritti acquisiti vengono rimessi in discussione. Un diritto non è per sempre. Mai abbassare la guardia”.
il giornale.it