Da oggi Liliana Segre avrà la scorta: “Troppi insulti e minacce”
Da oggi Liliana Segre avrà la scorta. I carabinieri del comando provinciale di Milano garantiranno la propria presenza al fianco della senatrice a vita a ogni evento pubblico
La misura di protezione – che già da tempo era sotto esame – è stata disposta nel pomeriggio di ieri, nel corso del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico presieduto dal prefetto Renato Saccone e al cui tavolo erano presenti anche i vertici cittadini delle forze dell’ordine. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha inserito il provvedimento di tutela nelle priorità. Ora dunque, come riporta il Corriere della Sera, in ogni spostamento e uscita pubblica sarà protetta. Va sottolineato che si tratta di un livello più blando di scorta, con un’auto e due uomini delle forze dell’ordine. La decisione è stata presa in seguito sia all’escalation di commenti offensivi e insulti apparsi recentemente sui social nei suoi confronti sia all’intensificazione degli impegni pubblici che la vedono protagonista.
Campagna di violenza
Da un anno è stato stato aperto un fascicolo in Procura sotto il coordinamento del pool antiterrorismo del magistrato Alberto Nobili. Sopravvissuta all’Olocausto dopo la deportazione nel campo di concentramento di Auschwitz, la Segre ha ammesso che attraverso i social network riceve circa 200 messaggi al giorno che incitano all’odio razziale: “Sono persone per cui avere pena e vanno curate”. Durante un incontro all’università Iulm ha detto che spera sempre in un loro recupero dl punto di vista etico e morale: “La speranza in una nonna c’è sempre, ma la realtà qualche volta si abbatte sopra la speranza con una bastonata tremenda. Io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui”. La senatrice a vita si è rivolta più volte agli haters: “Ogni minuto della nostra vita va goduto e sofferto. Bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte e non perdere tempo a scrivereauna 90enne per augurarle la morte. Tanto c’è già la natura che ci pensa”.
Intanto ieri fuori dal Municipio 6, a Milano, è apparso uno striscione con la firma di Forza Nuova: “Sala ordina: l’antifà agisce. Il popolo subisce”. La vicenda è stata denunciata da Santo Minniti, il presidente Pd del Municipio che governa il territorio tra Barona, Giambellino e Lorenteggio. La Segre aveva in programma una conferenza insieme a don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria, davanti a centinaia di studenti.
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