Prete organizza abuso sessuale su bimbo di 2 anni: arrestato
Il prete cattolico padre Matthew Jolley è stato arrestato per l’intenzione di avere un rapporto sessuale con un bambino di soli due anni dopo aver concordato l’incontro con il padre.
Il religioso non sapeva, tuttavia, che quest’ultimo altri non era che un agente sotto copertura, ed è caduto in pieno nella trappola allestita ad hoc per incastrarlo. A causa di ciò è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di carcere con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile.
Padre Matthew, 32 anni, si era iscritto su Grindr spacciandosi per un 13enne bisessuale ed utilizzando il nickname “Breed me”. Dopo essersi intrattenuto a lungo con l’agente sotto copertura, che si era spacciato per un bisessuale di 36 anni, il religioso aveva rivelato i suoi gusti sessuali per “giovani bambini, sia maschi che femmine e senza limiti di età, purchè siano carini”, come riporta il “LiverpoolEcho”.
È a questo punto che l’agente avrebbe parlato di un figlio fittizio di soli 2 anni, attirando l’attenzione del prete, che si sarebbe sbottonato chiedendogli di poterlo “condividere”.
Le discussioni tra i due si sono spostate quindi prima sul servizio di messaggistica Kik, quindi sulla piattaforma crittografata Wickr. Più intraprendente e certo della privatezza delle sue comunicazioni, il prete ha iniziato a domandare l’invio di video e foto indecenti.
Prete cattolico pedofilo organizza incontro sessuale con bimbo di 2 anni: arrestato
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L’agente ha pertanto mantenuto il rapporto con padre Matthew, fino ad arrivare ad organizzare un incontro di natura sessuale col figlio fittizio di 2 anni, per ottenere il quale il prete si era spostato fino a Hale Village, presunta residenza dei due.
Ad attenderlo nell’abitazione c’erano però gli agenti di polizia, dinanzi ai quali il prete pedofilo ha tentato una vana fuga, prima di finire in manette.
L’avvocato difensore di padre Matthew Mark Shanks ha dichiarato che il suo assistito si sente “fortemente imbarazzato e sconvolto” per quanto fatto e che “la sua carriera è rovinata”, ragion per cui “troverà un altro lavoro una volta fuori dal carcere”.
Durante l’udienza di condanna il giudice Jeremy Lasker ha attaccato padre Matthew: “Le tue parole, azioni e intenzioni mi sembrano del tutto incompatibili con gli insegnamenti della chiesa cattolica”.
Oltre la pena detentiva, il nome di Matthew Jolley è stato inserito a vita nel registro degli autori di atti sessuali.
il giornale.it