Scanzi: “Di Maio? Lì non perché bravo, ma perché non ci sono alternative”
Il suo giudizio su Luigi Di Maio è perentorio: “Sta lì non perché sia bravo, ma perchè è il meno peggio e non ci sono alternative”.
Il giornalista Andrea Scanzi non fa sconti al capo politico del Movimento 5 Stelle e allo stesso tempo analizza il risultato delle Regionali in Umbria, che considera “grave e scontato”.
Ospite da Lilli Gruber a Otto e mezzo, Scanzi ha evidenziato che il ministro degli Esteri era un politico “morto e sepolto fino al suicidio agostano di Matteo Salvini”. Ha poi rincarato la dose sottolineando che rimane un leader in difficoltà, che ha avuto l’audacia nel tentare di fare un’alleanza con il Partito democratico. Ma secondo Scanzi ha trovato un accordo nella regione meno indicata e lo ha fatto male, tardi e senza metterci la faccia. E a Di Maio chiederebbe: “In dieci anni di Movimento 5 Stelle quante regioni avete preso? Zero”.
Il giornalista è rimasto molto colpito dalle parole dell’ex vicepremier, il quale aveva detto che l’Umbria sarebbe stato un esperimento. Scanzi ha ricordato che l’Umbria è una regione e che gli esperimenti si fanno a casa quando si studia biologia o chimica, non in un’elezione regionale. Il giornalista ha poi ricordato che “questa sconfitta è stata percepita da molti esponenti del PD e del M5s come una liberazione. Si rendono conto – ha continuato – che facendo così è come quello che si taglia gli zebedei per far dispetto alla moglie?”. Scanzi ha concluso dicendo che se dem e pentastellati non si stimano, è meglio andare al voto piuttosto che i due partiti stiano a tentennare.
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