Regionali, per l’Emilia Romagna il Pd chiede aiuto a Renzi
Si avvicina un altro appuntamento politico locale ovvero le elezioni regionali in Emilia Romagna, che si svolgeranno il 26 gennaio 2020.
Da alcune indiscrezioni sembra che sia difficile riproporre l’alleanza Partito democratico-Movimento 5 Stelle così come è stato in Umbria.
Quello che trapela dall’ambiente grillino è chiaro: è impensabile ripresentare un accordo con i dem per due motivi. Il primo fa riferimento al candidato. Se in Umbria era un candidato civile, in Emilia-Romagna ci sarebbe un candidato politico, cioè Stefano Bonaccini. E questo, dicono i pentastellati, sarebbe un’intesa troppo anomala con il Pd. Il secondo motivo è che il Movimento non è d’accordo con i dem su tre temi come gli inceneritori, la sanità e le infrastrutture.
Come riporta La Stampa, i 5 Stelle sono pronti a scaricare il Pd. E così Bonaccini cerca di non perdersi i renziani. L’ex premier avrebbe detto al candidato del centrosinistra che Italia Viva non si presenteà con il suo simbolo e darebbe una mano alla lista del presidente Bonaccini. Quest’ultimo in realtà vorrebbe tenersi stretti anche i grillini. Ieri in un post su Facebook ha spiegato che in Umbria l’accordo Pd-5 Stelle “ha risposto ad una condizione di emergenza, arrivando ad una candidatura neutra e ad un disarmo bilaterale per rendere possibile l’alleanza. Qui, invece – ha continuato Bonaccini – io posso essere in campo con la mia faccia, la mia storia e con quel che sto facendo. C’è un centrosinistra largo che si apre al civismo”. Il presidente dell’Emilia-Romagna ha sottolineato che se nella sua Regione ci sarà un’alleanza, quest’ultima sarà sui contenuti e sul progetto. E ha detto di essere pronto a confrontarsi con i 5 Stelle in qualunque momento.
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