Pd e M5s maestri di propaganda
Leggendo la notizia dell’arrivo di una «carta bimbi» da 400 euro al mese per le famiglie non agiate mi sono detto: però, almeno una questo governa l’azzecca.
Quattrocento euro sono una bella cifra, chissà dove hanno trovato i soldi necessari. Così mi sono informato e, immancabile, è arrivata la delusione. Si tratta del solito gioco delle tre tavolette tanto caro a questi furbetti dei numeri. La realtà è che la «carta bimbi» raggruppa tre bonus già esistenti: il «bonus nascita», il «bonus bebè» e il «voucher asili nido», eredità dei governi Berlusconi, Monti e Renzi, che oggi valgono circa due miliardi. Conte, Zingaretti e soci hanno insomma cambiato la confezione ma il contenuto è lo stesso di prima, per la verità ritoccato di 400 milioni (circa 80 euro al mese) ampiamente annullati dal taglio di altre detrazioni fiscali. Per cui il saldo delle famiglie con bimbi piccoli non si sposta di un centesimo rispetto ad oggi.
Questo è un governo social network, cioè di parole in libertà e niente fatti. L’epocale taglio del cuneo fiscale sarà in realtà una mancia, solo per alcuni, di 40 euro. Lo strombazzato sostegno ai pensionati ancora meno: sei euro e neppure al mese bensì all’anno. E poi, oltre a quelle occulte disseminate qui e là, vanno messe in conto le tasse dovute alla stupidità e all’incapacità di chi ci governa. Due su tutte. L’indecisione sul salvataggio di Alitalia ci costa un milione al giorno e se il braccio di ferro sulle responsabilità penali con gli indiani della ArcelorMittal dovesse portare alla chiusura dell’Ilva di Taranto la perdita per l’economia italiana sarebbe di 24 miliardi all’anno, l’1,4 del Pil.
Altro che bonus bebè, per di più taroccato. Questa manovra finanziaria è solo propaganda, l’unica arte in cui eccellono Cinque Stelle e sinistra. Anni fa un signore definì bene il concetto in un famoso libro: «La ricettività delle grandi masse è molto limitata, la loro intelligenza modesta, ma il loro potere di dimenticare enorme e, in conseguenza di queste evidenze, tutta la propaganda che funziona deve essere limitata a pochissimi punti e deve ripetere i messaggi finché l’ultimo membro del pubblico comprenda ciò che volete che egli capisca dai vostri slogan». Quel signore si chiamava Adolf Hitler, il libro Mein Kampf.
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