“Sfregio te e tua figlia”, marocchino arrestato per stalking
“Ti sfregio con l’acido, lo uso su di te e tua figlia, ti spezzo le gambe… ti metto la droga in casa, così ti tolgono tua figlia”.
Questo il contenuto di un sms inviato da un 44enne marocchino alla sua compagna, 37 anni, che aveva deciso di lasciarlo dopo mesi di vessazioni e minacce.
Botte, insulti e torture di ogni genere. Non ha retto più il peso di quella relazione viziata dalla violenza e da reiterate aggressioni. Così, la 37enne si è armata di coraggio ed ha provato a voltare pagina. Ma lui, il fidanzato marocchino, non ha voluto saperne. E si è trasformato nel suo peggior incubo. L’ha perseguitata per settimane, costringendola a vivere nel terrore e sotto continue minacce. In un mese, per ben tre volte la donna aveva dovuto rivolgersi alla polizia nel tentativo di argine la furia del compagno violento, le stesse in cui è finita in ospedale per le contusioni riportate.
Stando a quanto si apprende dalle pagine odierne de Il Corriere della Sera, tutto è cominciato a fine agosto, a Milano, quando la 37enne ha deciso di troncare la storia. A seguito di alcune ricerche, la donna aveva scoperto che il compagno fosse stato condannato in passato per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e fosse dedito a svariate attività di spaccio nel mercato della droga. Spaventata dalle circostanze, dopo che lui aveva tentato di coinvolgerla nel business illegale degli stupefacenti, ne aveva preso le distanze. Ma non appena gli ha comunicato la sua scelta, il marocchino ha dato in escandescenze, tanto da cominciare a perseguitarla dal mattino a notte fonda. L’attendeva sotto casa per malmenarla ed umiliarla. Una volta, le avrebbe persino staccato il contatore della luce per costringerla ad uscire in strada e massacrarla di botte. Quell’uomo era diventato il suo aguzzino.
“Sfregio con l’acido te e tua figlia, ti spezzo le gambe”. È stato questo sms, dal contenuto inequivocabilmente minatorio, a porre fine alle torture. La 37enne lo ha mostrato alla polizia e, due giorni fa, il marocchino è stato tratto in arresto dalla polizia per lesioni, maltrattamenti e minacce.
“Gli elementi raccolti e l’escalation di violenza documentata, ha convinto il gip ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari – spiega Antonio D’urso, dirigente del commissariato Comasina – Il codice rosso aiuta ad accelerare i tempi di intervento in casi come questo”.
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