Giuseppe Conte, Giovanni Tria e Sergio Mattarella: giù la testa. La clamorosa vittoria di Salvini e Di Maio
Sarà Fabrizio Palermo il nuovo ad di Cassa Depositi e Prestiti. Il suo nome è venuto fuori dal vertice a quattro di questa mattina a Palazzo Chigi, a cui hanno partecipato il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il vicepremier Luigi Di Maio e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, di fatto il rappresentante di Matteo Salvini e della Lega.
L’indiscrezione filtrata da pochi minuti rappresenta di fatto la vittoria del fronte politico su quello del tecnico Tria, che fino a giovedì sera ha tenuto duro sul nome di Dario Scannapieco, l’ultimo dei “Ciampi Boys”. Per Palermo invece premevano Di Maio e M5s, ma secondo alcuni retroscena anche la Lega aveva deciso di sostenerlo. Una questione di bandiera, un segnale per chiedere “cambiamento” di fronte al quale Tria ha fatto muro.
Il ministro dell’Economia, d’altronde, aveva le spalle copertissime: oltre a Conte, il presidente Sergio Mattarella, il capo della Bce Mario Draghi, l’Unione europea, tutti convinti dell’importanza di un’argine alle bordate rivoluzionarie di Lega e M5s. Ora però le cose cambiano: Tria ha abbassato la testa e il suo potere rischia di diminuire di giorno in giorno. Non si è dimesso, come sembrava possibile fino a poche ore fa, ma ha accettato l’imposizione dei due partiti di maggioranza con cui di fatto non parla neppure, affidando le proprie opinioni al solo Conte. Che a sua volta rischia da oggi di essere ancora più subalterno a Salvini e Di Maio.