Manovra, M5S e Pd litigano: ecco cosa può saltare
La maggioranza si divide su molte questioni da inserire nella manovra finanziaria e che dunque ora restano ancora aperte.
Dalla sanità alla lotta al contante passando per le concessioni e per le tasse sul lavoro: ecco tutto ciò che fa traballare l’esecutivo giallorosso.
Sanità: Conte frena sul superticket
Da parte di LeU e Movimento 5 Stelle c’è piena convergenza sul pagamento del ticket in base alle fasce di reddito, esentando gli over 65 con imponibile inferiore a 36mila euro l’anno. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che si agirà “con un criterio di progressività”. Pieno sostegno è stato fornito da Luigi Di Maio: “Non è normale che chi guadagna un milione di euro l’anno deve pagare lo stesso ticket di chi ne guadagna 30 o 40 mila e deve mandare avanti una famiglia”. Ma la pista ora rischia di congelarsi a causa della posizione del premier Giuseppe Conte, che ha specificato come il riordino dei ticket avverrà nell’arco della legislatura, e “non domattina”.
Concessioni: revoca o revisione?
Al punto numero 22 del programma di governo si legge: “Sarà inoltre avviata la revisione delle concessioni autostradali”. Ciò testimonia come debbano essere rivisti gli accordi tra Stato e tutti i concessionari. Ma dai pentastellati viene rimarcato che si lavorerà per arrivare alla revoca delle concessioni. Inizialmente si parlava di una revoca immediata, ma ora la si vorrebbe applicare solo dopo aver accertato eventuali responsabilità da parte di Autostrade per l’Italia nella tragedia del ponte Morandi.
Taglio del cuneo: Renzi gela i microbonus
Il taglio del cuneo avverrà dal prossimo luglio per poi andare a regime dal 2021. Mediamente la busta paga dei lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 26mila euro lordi potrebbe essere aumentata di 40 euro al mese. Ma da parte di Italia Viva c’è la convinzione che sarebbe meglio rinunciare nel 2020 al microbonus a vantaggio di una riforma più ampia che riduca a tre le aliquote Irpef per il 2021.
Lotta al contante: Italia Viva dice no
Uno dei punti rilevanti della manovra riguarderà la lotta al contante. L’obiettivo principale è quello di scoraggiarne l’uso prevedendo incentivi per chi paga con carte di credito e bancomat, restituendo una parte dell’Iva (cash back). All’aumento dell’Iva per i pagamenti in contante si è opposto il partito di Matteo Renzi: senza penalizzazioni si corre il rischio che il meccanismo (ideato per portare più soldi nelle casse dello Stato) non regga.
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