Arrivi fantasma “Sono già 7mila gli irregolari” Il governo frena
Sono 737 le persone arrivate via mare da inizio anno sulle coste italiane e non passate dai canali di immigrazione regolare o soccorsi dai mezzi Sar.
Sono gli sbarchi fantasma, quelli dei migranti che nessuno recupera in mezzo al Mediterraneo, ma che arrivano autonomamente in Italia. Numeri irrisori rispetto a quelli del passato, grazie anche all’impegno del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Né la Guardia costiera dei porti partenza, né le Ong, né le autorità locali e neanche le navi militari impegnate nelle varie operazioni li intercettano sul momento, ma poi sulle coste vengono comunque individuati e tracciati e sono pochi coloro che sfuggono, anche se si parla di 7mila sbarchi dall’inizio dell’anno. Cifre inesistenti, secondo il Viminale. Anche perché lungo tutto il litorale italiano esistono sistemi di monitoraggio, quali radar, aerei dotati di sistemi video e quant’altro, che consentono di intercettare chiunque tenti di sbarcare in maniera illegittima. Le rotte non sono quelle classiche dalla Libia, ma si parla di Turchia come Paese di provenienza e Calabria e Puglia come regioni di arrivo, ma ci sono piccoli natanti, per lo più in legno, robusti e resistenti al mare, che arrivano da Algeria e Tunisia e che approdano in Sicilia o Sardegna. In realtà, dicevamo, molti di questi immigrati vengono comunque rintracciati perché, ad esempio a Lampedusa, essendo l’isola molto piccola, i controlli sono più serrati. Nelle ultime ore sarebbero alcune decine i migranti giunti sulle coste del sud Italia, in particolare proprio a Lampedusa. Non tutti vengono riportati nelle statistiche ufficiali, che parlano invece di 1.949 arrivi al 7 giugno, di cui 461 recuperati da mezzi Sar, 742 giunti attraverso canali regolari e, appunto, 737 con i cosiddetti sbarchi fantasma, che nel 2018 furono 3.668 e 5.371 nel 2017. Il picco massimo si ebbe nel 2011, con 9.909 sbarchi fantasma.
Degli sbarcati ufficiali, sia portati da navi Ong o militari che giunti a bordo di barchini e poi individuati da Gdf o Guardia costiera, la maggior parte proviene dalla Tunisia (398), dal Pakistan (305), Algeria (229), Iraq (215), Bangladesh (145), Costa d’Avorio (119). Nessuno dalla Libia o, comunque, da terre in cui si consumano conflitti. Migranti economici, insomma, in cerca di fortuna. Molti di loro, una volta individuati, vengono rimpatriati perché non hanno diritto a stare in Italia. Pochi, tra l’altro, i minori giunti sulle coste italiane. Sono solo 251, al 3 giugno, quelli non accompagnati individuati dalle forze dell’ordine. La maggior parte ha dichiarato di avere un’età superiore ai 16 anni o di rasentare la maggiore età.
il giornale.it