Spese pazze in Liguria, condannato Edoardo Rixi
Il viceministro delle Infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi, è stato condannato in primo grado a 3 anni e 5 mesi nel processo sulle “spese pazze” in Regione Liguria dal 2010 al 2012.
La sentenza di condanna è stata pronunciata oggi dalla seconda sezione del tribunale di Genova, presieduta dal giudice Giuseppe Dagnino. Inflitta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per l’esponente della Lega – che non era in aula – il pm Francesco Pinto aveva chiesto 3 anni e 4 mesi per peculato e falso.
La condanna rischia di aprire un nuovo caso all’interno del governo. Il Movimento 5 Stelle, infatti, potrebbe chiedere le sue dimissioni, proprio come ha fatto con l’ex sottosegretario Armando Siri quando è stato indagato per corruzione e come ventilato già da giorni. “A questo punto si dovrà vedere quello che dice il contratto di governo e agire di conseguenza”, avvvisa Francesco D’Uva, capogruppo grillino alla Camera che pure all’Adnkronos si dice dispiaciuto “anche perché Rixi come sottosegretario ha lavorato molto bene”.
La Lega dal canto suo fa quadrato e – forte del trionfo alle urne – non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo viceministro. Anche questa mattina il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, aveva ribadito: “Non lo manderemo via”. Mentre lo stesso Siri aveva ricordato ai 5 Stelle che “l’appuntamento con la giustizia non si sostanzia solo con le condanne: c’è anche l’opportunità di essere innocenti”: “Secondo me anche se sarà una sentenza di condanna non deve dimettersi”, ha aggiunto l’ex sottosegretario, “Una persona è innocente fino al terzo grado di giudizio. Non credo proprio che Salvini sarà d’accordo con un’eventuale richiesta di dimissioni”.
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