Migranti e simboli religiosi. Vescovi a gamba tesa sul voto
Il presidente della Conferenza episcopale italiana, Monsignor Gualtiero Bassetti torna a commentare il gesto di Salvini dal palco di piazza Duomo che col rosario in mano ha chiesto la protezione della Vergine Maria.
Bassetti su questa vicenda ha le idee chiare: “Non ho mai giudicato la fede di nessuno, so benissimo a chi vi riferite, perchè ognuno può avere una fede più grande della mia… Io ho un’altra visione della politica, che deve essere laica”. Poi, sempre Bassetti ha parlato di un tema caldo come quello dell’immigrazione. Il presidente della Cei di fatto ha criticato (ancora una volta) la linea del ministero degli Interni e la chiusura dei porrti: “Se arriva una nave e il mare è in tempesta, non posso chiudere il porto. Ma questo è ovvio, perchè salvare le vite viene prima di ogni altra cosa. Ma non è detto che sia la forma migliore di farlo. Il porporato ha ricordato le forme di collaborazioni che ci sono state con lo Stato, ad esempio i corridoi umanitari organizzati per gli immigrati da Cei, comunità di Sant’Egidio e Viminale”.
Ma, ha aggiunto, “se c’è una zattera nel mare di disperati le mie braccia e il mio cuore si allargano all’infinito”. Il presidente della Conferenza episcopale italiana ha poi parlato di incontro con il premier Giuseppe Conte e altri 26 vescovi delle zone colpite dal terremoto: “In seguito al nostro intervento sul terremoto – ha spiegato il porporato – c’è stato l’interessamento da parte del governo e Conte si è detto disponibile ad un incontro in Cei con i ventisei vescovi delle zone colpite dal sisma”. L’incontro, ha spiegato Bassetti, avverrà a breve: “Ivescovi e le popolazioni devono essere rassicurate. Dopo due anni e mezzo molto poco è stato fatto per la ricostruzione. E’ arrivata l’ora di porre mano all’aratro. C’è un patrimonio di culto, la gente ha bisogno dei luoghi di culto per esprimere la propria fede. Che impressione vedere il muschio che cresce sulle macerie antiche”. Infine torna su Salvini: “Ho detto di non votare Salvini? Non è vero. Non è nel mio stile, nel mio temperamento, nel mio modo di pensare. Poi saranno i fatti che dimostrano come stanno realmente le cose. Certamente io ho la mia visione della politica, basata sull’antropologia, il bene comune, la solidarietà e l’accoglienza. Ma non vado a interessarmi a quello che Salvini condivide o non condivide. Su questo…libera Chiesa in libero Stato”.
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