È in lite col vicino e appende enorme manifesto in città: “Infame”
Rione di Sant’Andrea, a Gorizia. I cittadini si svegliano con un enorme cartellone pubblicitario da oltre sei metri con una grande ed inequivocabile scritta: infame.
Non si tratta, a quanto pare, di una curiosa campagna pubblicitaria di chissà quale brand di moda. Ma di una regolazione di conti tra vicini di casa. Invece di litigare in riunione condominiale, uno dei due litiganti avrebbe deciso di risolvere la faida (o di alimentarla) con questa particolare iniziativa.
Il cartellone pubblicatrio di 18 metri quadrati (sei per tre, le sue dimensioni) riporta l’aggettivo “infame” a caratteri cubitali e la sua definizione estratta dal vocabolario online della Treccani. Insomma: un insulto sì, ma con un certo gusto e assoluta correttezza lessicale. Tra le frasi anche la citazione della colonna infame di Alessandro Manzoni. Mica roba da poco. Forse il misterioso residente voleva sottolineare il significato dell’aggettivo, destinato a”una persona che si è resa indegna della pubblica stima”. Senza contare che “dito infame”, sta per dito medio. Chiaro, no?
Secondo quanto riporta il telegiorne regionale del Friuli Venezia GIulia, l’affissione è stata regolarmente commissionata e pagata ben 162 per 14 giorni. La polizia ha realizzato un breve sopralluogo, per capire cosa abbia spinto il cittadino goriziano a spendere una ragguardevole cifra per far capire (a chi?) il significato della parola “infame”. Per gli agenti, comunque, non sarebbe stato commesso nessun reato. Voci di quartiere, però, sussurrano che il cartellone sia il frutto di antichi dissapori tra due uomini, vicini di casa proprio nel rione Sant’Andrea a Gorizia. I dissidi sarebbero nati, dice il Tgr, per questioni economiche e di lavoro mai risolte.