Orlando vs Salvini: così vuole far sbarcare la Ong in Sicilia ma dimentica Palermo. Bomba clamorosa.
Ong e accoglienza continuano ad essere al centro del dibattito politico italiano.
E, tra le tante posizioni, c’è anche quella di Leoluca Orlando, che ha chiamato il rappresentante della Sea Eye per rinnovare il suo invito a sbarcare in uno dei porti siciliani.
“Avete salvato vite e state onorando il comandamento morale di restare umani di fronte all’indifferenza e alla cultura egoista di tanti governi”.
Così Orlando ha invitato i rappresentanti della ONG ad “aver fiducia nella Costituzione italiana e nella Giustizia italiana a garanzia dei diritti umani e di chi salva vite umane. Non attendete i tempi di una diplomazia mossa da interessi elettorali di “bassa Lega” – prosegue Orlando – perché la vita umana non può essere soggetta né seconda ad interessi di nessuna parte”.
Ma Salvini ha fatto sapere: “i porti italiani sono chiusi. Sono orgoglioso di aver non solo quasi azzerato gli sbarchi ma di aver ridotto il numero di morti. Meno partenze, meno sbarchi, meno morti”.
E la deputata nazionale di Fratelli d’Italia Varchi ha anch’ella reagito alle posizioni del primo cittadino siciliano:
“Il sindaco si occupi di Palermo abbandonata a se stessa, dei rifiuti i cui cumuli, sia in centro che in periferia, continuiamo da palermitani a sopportare e del suo malgoverno, invece di atteggiarsi un giorno a ministro dell’Interno e un altro giorno a ministro degli Esteri invitando il rappresentante della organizzazione umanitaria ‘Sea Eye a dirigere la nave Alan Kurdi verso uno dei porti sicuri siciliani.
Il comportamento di Orlando più che sopra le righe appare sempre più velleitario in quanto non si comprende qual è il suo ruolo oltre quello di sindaco. I porti siciliani sono sicuri e non risulta siano chiusi, tanto che a Lampedusa alcuni giorni fa è approdata una barca, ma l’Italia da sola non ce la può fare ad accogliere tutti i migranti, provenienti dalla Libia, che le ong recuperano in mare. Da tempo la posizione di Fratelli d’Italia è quella del blocco navale davanti alla Libia, questo chiediamo e questo continueremo a sostenere tanto più dopo il deflagrare della crisi libica”.
Fonte: IlGiornale