Luigi Di Maio, Franco Bechis mostra la prova del tradimento a Matteo Salvini: governo, ore contate?
A parole Luigi Di Maio conferma tutta la sua disponibilità ad applicare la flat tax per ridurre le tasse degli italiani, come chiede da sempre Matteo Salvini che ha voluto mettere il punto nel Contratto di governo. Basta però sentir parlare il grillino, però, per capire che la tassa piatta non si farà mai, se dipendesse dalla volontà del M5s. Di Maio a Che tempo che fa di Fabio Fazio ha ribadito che vuole anche lui la flat tax, ma “progressiva”, che è un bell’ossimoro.
Nel resto del governo, come sottolinea Franco Bechis sul Tempo, non è che tirino proprio l’acqua al mulino leghista: il premier Giuseppe Conte ha dato appuntamento al Consiglio dei ministri di martedì, ma non ha mai chiarito la sua posizione. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria sì invece. Da giorni non perde occasione per ricordare che non c’è un centesimo in cassa e che il prossimo Documento di economia e finanza non ci sarà spazio per una riduzione della pressione fiscale.
Salvini non mollerà un millimetro sull’introduzione della tassa piatta, ma quel che è peggio arriva dalla risposta dei grillini, pronti con un bel pacco sostanzialmente vuoto da consegnare al vicepremier leghista. Quello che si sta consumando nel governo è un vero e proprio tradimento dei patti tra alleati, visto che la manovra 2019 è stata completamente dedicata ai punti più vicini al M5s, vedi Reddito di cittadinanza. Nel 2020 la previsione era pensare anche a chi in Italia lavora e paga le tasse, quel famoso “ceto medio” al quale Di Maio sembra improvvisamente interessarsi. Peccato però che ormai le casse siano mezze vuote e i grillini non sembrano intenzionati a sacrificare neanche un pezzo del loro sussidio per fannulloni. Resta in piedi il piano di ridurre le aliquote da 5 a 2, mantenendo deduzioni e detrazioni per le fasce più deboli. Ma è un piano ormai applicabile solo a piccoli passi, che richiede tempo, tempo che sia Lega e M5s hanno sempre meno.