Torre del Greco, voti comprati con 20 euro o un pacco Unicef. Coinvolti due consiglieri: uno è un poliziotto
Quattordici misure cautelari nell’inchiesta sulle elezioni amministrative del 2018
Voti in cambio di denaro durante le elezioni amministrative del 2018, comprati per somme tra i 20 e i 35 euro. Lo hanno scoperto i carabinieri di Torre del Greco che hanno eseguito 14 misure cautelari emesse dal gip di Torre Annunziata. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale, voto di scambio elettorale, attentati contro i diritti politici del cittadino, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, favoreggiamento, detenzione illegale di armi da sparo comuni e da guerra.
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, un sodalizio criminale attivo a Torre del Greco, in occasione delle elezioni amministrative del 2018, aveva acquistato voti in cambio di somme di denaro, appunto, di generi alimentari o promettendo posti di lavoro previsti da un progetto regionale.
I due consiglieri eletti coinvolti nell’inchiesta sono della maggioranza ed erano in una lista civica che fa capo al centro destra. Si tratta di un poliziotto, Ciro Piccirillo, per il quale gip ha disposto il divieto di dimora, che avrebbe avvertito dei controlli imminenti delle forze dell’ordine chi era intento ad acquistare voti davanti al seggio elettorale; e di un politico locale, Stefano Abilitato, destinatario di un provvedimento restrittivo ai domiciliari, che ha procurato voti in cambio di 5 assunzioni nella ditta che gestiva l’appalto dello smaltimenti dei rifiuti. Coinvolto nell’inchiesta anche il responsabile di una onlus locale che è riuscito a dirottare pacchi di generi alimentari con la sigla Unicef che venivano poi distribuiti in cambio di voti.
L’indagine dei carabinieri di Torre del Greco è nata con l’acquisizione di un video che mostrava appunto una compravendita di voti. Secondo quanto si è appreso, il gruppo si era formato proprio in occasione della tornata amministrativa allo scopo di raggranellare i voti da utilizzare in maniera da garantire assunzioni. Al momento non sono emersi collegamenti con la criminalità organizzata.
Gli indagati
Il consigliere comunale Stefano Abilitato è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver promesso l’assunzione di 5 netturbini selezionati con Garanzia Giovani.
Il consigliere comunale Ciro Piccirillo è indagato per aver rivelato l’esistenza di un’inchiesta sulla compravendita dei voti a Torre del Greco. Per lui è scattato il divieto di dimora.
Arrestati anche quattro netturbini, ossia Giovanni Massella, il figlio Ciro Massella, Giuseppe Mercedulo e Gerardo Raimondo.
Arresti domiciliari per Andreina Vivace e Francesco Sallustio e per l’ex assessore Simone Onofrio Magliacano.
Divieto di dimora, infine, per Domenico Pesce, ex responsabile locale dell’Unicef e titolare di una pescheria del porto, unitamente a Salvatore Loffredo, Giuseppe Sdegno, Vincenzo Izzo e Gennaro Savastano. In particolare, Pesce era colui che caricava i voti sul computer nel comitato elettorale dell’attuale sindaco Giovanni Palomba.