I 10 chef più ricchi d’Italia
Dalla famiglia Cerea ad Alajmo, passando per Cannavacciuolo, Cracco e Bartolini. Ecco la classifica degli chef che guadagnano di più con i loro ristoranti
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“Fare ristorazione di qualità oggi è incredibilmente più difficile che in passato. È vero, si hanno a disposizione più possibilità, più conoscenze, ma gli investimenti sono spesso rischiosi, e non sempre si ottiene il riscontro che ci si aspetta”. Chi parla è un esperto del calibro dello chef Mauro Uliassi, fresco della sua terza stella conquistata sull’edizione 2019 della Guida Michelin, e le sue parole diventano un importante spunto di riflessione. Già, perché l’alta ristorazione di oggi è un complesso insieme di creatività in cucina, servizio impeccabile, locali di design, location prestigiose e sì, pure popolarità degli chef: una ricetta da orchestrare alla perfezione, ingrediente dopo ingrediente.
A riuscire nell’impresa, a quanto pare, sono i protagonisti della ricerca firmata Pambianco strategie di impresa, che mettendo a confronto i fatturati 2017 dei vari locali tricolori ha deciso di stilare la classifica dei 10 chef più ricchi d’Italia. In vetta alla graduatoria troviamo così l’eccellenza assoluta dell’insegna Da Vittorio di Brusaporto, in provincia di Bergamo, guidata dalla coppia Chicco e Bobo Cerea: il ristorante tristellato, gioiello incontestabile di accoglienza, stile e gioie per il palato, ha fatturato lo scorso anno 17,9 milioni di euro, con un +3,5% rispetto al 2016.
L’argento spetta invece a Massimiliano Alajmo, altra tripla stella Michelin: il patron del ristorante Le Calandre ha guadagnato 13,4 milioni di euro, facendo segnare un incremento del 17,6%. Bronzo, invece, per Antonino Cannavacciuolo che grazie al successo dei suoi locali mette a segno un +25,5% e raggiunge quota 9,9 milioni di euro. La classifica – che potete scoprire sfogliando la nostra gallery – prosegue poi con Carlo Cracco, 8,1 milioni di euro, e con Enrico Bartolini, lo chef più stellato d’Italia, che nel corso del 2017 ha fatturato con i suoi ristoranti 6,1 milioni di euro, con un impressionante balzo in avanti del 30,8%.