Sboarina: “Di Maio eviti passerelle elettorali al Vinitaly di Verona”

Dopo la conclusione del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, al quale ha partecipato non solo come Sindaco della città ospitante, Federico Sboarina, il primo cittadino della città scaligera, ha attaccato duramente il leader nazionale del Movimento Cinque Stelle e Vicepremier Luigi Di Maio.

Ci ha definito fanatici e sfigati, e adesso può fare a meno di venire a fare la sua passerella elettorale al Vinitaly“, ha detto Sboarina, come riporta il sito del telegiornale locale dell’emittente TeleNuovo–Rete Nord. Il vicepremier Di Maio, infatti, dovrebbero arrivare all’edizione 2019 della rassegna mondiale del vino il prossimo 8 aprile.

Il primo cittadino scaligero, avvocato, classe 1971, alla guida di una amministrazione di centro-destra, in carica dal 2017, ha rimproverato duramente Di Maio aggiungendo che “se esistesse il Daspo urbano per le offese arrecate, a Verona Di Maio lo rischierebbe“.

Sboarina, come milioni di cattolici, alcuni dei quali hanno anche votato il Movimento fondato da Grillo e Casaleggio, non ha proprio digerito l’accusa rivolta dal deputato campano all’indirizzo degli organizzatori e dei partecipanti dell’assise mondiale, arrivata a Verona alla sua tredicesima edizione, definiti “fanatici” o, come ha detto un altro pentastellato, il sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora, persone che “alimentano paura e malcontento nel Paese“.

Tutti hanno diritto di manifestare”, ha sottolineato Federico Sboarina, ma contro il Congresso di Verona “c’è stata una macchina del fango“. Peraltro ingiustificata perché, come rileva Sboarina “il congresso non è stato omofobo” perché gli organizzatori hanno voluto portare “iniziative a favore e non contro“.

Poi il sindaco della “piccola Roma” ha spiegato perché il suo commento è arrivato al termine dei lavori: “Finora non ho detto nulla perché da sindaco avevo questioni più importanti, come la sicurezza e la vivibilità della città“.

La città di Romeo e Giulietta, infatti, è stata presa d’assalto da decine di migliaia di persone e le forze dell’Ordine hanno messo in campo una grande professionalità e un servizio eccellente. Come eccellente è stato il lavoro degli operai addetti alla pulizia delle strade perché il corteo dei centri sociali, delle sinistre, dei radicali e di altre sigle e associazioni capitanate dall’associazione femminista “Non una di Meno”, ha lasciato sulle strade, dalla Stazione centrale di Porta Nuova alla seconda Stazione veronese di Porta Vescovo, centinaia di bottiglie di birra e rifiuti vari (sporcizia che non si è sostanzialmente registrata sul percorso seguito dalla marcia delle famiglie naturali al termine della tre giorni congressuale).

Tutto è andato bene e adesso è il momento della verità“, ha chiarito Sboarina, c’è stato “il sopravvento delle fake news nei confronti del congresso stesso, dei suoi partecipanti e della città intera“. Secondo il Sindaco nessun relatore è stato imbarazzante e non c’è stata “nemmeno nessuna caccia alle streghe“.

Il sindaco di Verona ha solidarizzato con la dirigente della Digos, la dottoressa Tea Mercoli, coinvolta in una spiacevole episodio durante il pomeriggio di sabato. La solidarietà alla Mercoli è arrivata anche dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che su Facebook nel pomeriggio del primo aprile ha scritto che “l’aggressione verbale alla poliziotta di Verona è un’azione inqualificabile che va condannata senza se e senza ma. Chi manca di rispetto agli altri e alle forze dell’ordine, manca di rispetto alla Nazione. Tutta la mia solidarietà all’agente“.

il giornale.it

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