Verona, Forza Nuova al congresso delle famiglie con la proposta di referendum anti 194. L’organizzazione li blocca
VERONA – I militanti girano per piazza Bra’ con felpe nere e i simboli del partito. I leader locali, Luca Castellini e Pietro Amedeo – il primo responsabile per il Nord Italia, il secondo coordinatore veronese – si presentano con regolare badge al collo all’ingresso del Palazzo della Gran Guardia. Sono accreditati, ma gli organizzatori – fiutando l’intenzione dei neofascisti di sfruttare i riflettori del Congresso – li bloccano e ne nasce un battibecco. Forza Nuova in fermento per il Congresso mondiale delle famiglie: i capetti del partito di Roberto Fiore – dopo la manifestazione di ieri a Padova cultimata con le cariche della polizia contro i contestatori antifascisti – distribuiscono in piazza Bra’ un volantino per pubblicizzare la loro ultima proposta. Un’iniziativa referendaria per abolire la legge 194, accompagnata da una serie di misure a sostegno della famiglia. I forzanovisti hanno annunciato l’istituzione di un comitato anti 194 con queste parole: “L’aborto è un’uccisione. “L’idea – ha spiegato Pietro Amedeo – è togliere la libertà di scegliere se abortire o meno, a meno di gravi condizioni o rischi per la salute”. Di fronte alla Gran Guardia ci sono stati attimi di nervosismo quando Filippo Savarese, direttore di CitizenGo, tra i promotori del Congresso, è intervenuto per stoppare Castellini e Amedeo e per chiarire che l’iniziativa di Forza Nuova non è in nessun modo riconducibile al Wcf o ai suoi organizzatori. “Non ne sapevamo nulla”, ha spiegato.
Ma Castellini e Amedeo sono regolarmente accreditati. Il primo si è presentando davanti ai cronisti e alle telecamere sfoggiando il ciondolo con la croce celtica al collo. “Abbiamo rispetto per l’attività politica di tutti i partiti – ha sottolineato Savarese – ma il Congresso è un’altra cosa”. Gli esponenti di Forza Nuova hanno confermato che domani parteciperanno alla ‘Marcia per la vita’ insieme alle associazioni cattoliche e al popolo della famiglia: ai neofascisti è stato chiesto di non presentarsi con i simboli del partito. Ma difficilmente Fiore e camerati rinunceranano a essere in piazza senza bandiere.