Ius soli: gli italiani non lo vogliono. Il sondaggio-bomba. Incredibile: anche gli osservatori sono contrari.
A seguito della vicenda dei due ragazzini che hanno salvato i loro compagni di classe durante il dirottamento del bus a Milano, si riaccende il dibattito sullo Ius Soli.
Secondo la normativa attuale, i figli di genitori stranieri nati nel nostro Paese hanno diritto di richiedere (e di ottenere) la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno di età.
Al riguardo sono state avanzate diverse proposte: a chi desidera concedere la nazionalità italiana già al momento della nascita, si è affiancato chi propone di attribuirla dopo un periodo di istruzione («ius culturae»), e chi invece ha sottolineato la condizione che i genitori siano stati residenti per un certo periodo di tempo nel nostro paese («ius soli temperato»). E, ancora di recente, alcuni esponenti del Pd hanno ripreso la proposta. Che vede invece la netta opposizione di altri partiti, in primis, la Lega di Salvini.
E e i partiti sono spaccati, il resto del paese ha le idee molto chiare. Cosa ne pensano gli italiani? Un sondaggio effettuato dall’Istituto EumetraMR, troviamo infatti un campione sostanzialmente diviso a metà.
La maggioranza pari al 50% si pronuncia categoricamente contro la possibilità dello «ius soli» per i figli di genitori stranieri.
Meno del 41% viceversa la sostiene. E quasi un intervistato su dieci (9%) non sa o non vuole esprimere un’opinione a riguardo.
Ma non stupisce che i favorevoli hanno un’età compresa tra 18 ai 34 anni, fascia in cui si riscontra una maggiore apertura delle nuove generazioni verso gli stranieri. Ma anche tra costoro, comunque, la quota di contrari rimane prevalente.
Frattura che si riscontra anche nello scenario politico. Tra gli elettori del Pd la maggioranza si pronuncia a favore della proposta di «ius soli», e non sembra essere una novità. Ma, anche all’interno dei votanti per il partito di Zingaretti, i fautori del provvedimento non superano i due terzi (62%), mentre i restanti si pronunciano contro o si astengono.
Sulla sponda dei contrari ritroviamo anche diversi osservatori, i quali sostengono che la questione non faccia parte delle priorità attuali del nostro Paese. Altre urgenze-emergenze affliggono la nostra Italia.
Fonte: Il Giornale